venerdì 21 agosto 2009

Un amico in divisa

Sono cresciuto tra le divise militari. Mio padre era sottufficiale dei Carabinieri, come lo era anche un mio zio. Un altro zio era colonnello d'artiglieria. Per casa era normale vedere amici di famiglia e/o parenti in divisa militare. Per me un agente o un poliziotto sono sempre state figure amiche a cui guardare con fiducia. Ultimamente non è così, non più, non per tutte le divise. Specie per i vigili urbani. E' troppo frequente incappare in qualche agente di polizia municipale che ha la pericolosa tendenza a mettere le mani sul portafoglio invece che costituire una positiva figura di riferimento per il cittadino. E questo senza essere delinquenti abituali, ma normali e onesti cittadini. Viene meno il rapporto di fiducia quando la figura dell'agente che rappresenta e incarna lo Stato assume le sembianze di una macchinetta mangiasoldi. Autovelox nascosti, mancanza di indicazioni chiare e precise sui limiti da osservare, multe per divieto di sosta appioppate per pochi centimetri d'errore o per una manciata di minuti di sgarro, semafori rossi e gialli che scattano con la velocità della luce e chi più ne ha più ne metta.



[Nella foto: un autovelox nascosto in un bidone dell'immondizia]





Ognuno di noi ha una serie di esperienze personali negative da portare ad esempio. Insomma un atteggiamento che sembra fatto apposta per fare cassa. Sembra? Mica tanto. Ci sono ben pochi dubbi, lo è per davvero, lucidamente e deliberatamente. Lo dicono le sentenze di condanna e gli atti inquisitori della magistratura a carico di amministratori locali in combutta con ditte private che addomesticavano fraudolentemente i dispositivi di rilevamento dei passaggi al semaforo o dei limiti di velocità. Ma forse tutto questo è destinato a finire. E' di oggi la notizia secondo cui il Ministro degli Interni Maroni avrebbe deciso di porre fine a questo stato di cose. Basta con gli autovelox nascosti, con i T-rex ai semafori, basta con i limiti di velocità sibillini o infrattati tra gli alberi lungo la strada, basta con le ditte private che facevano "società" con le amministrazioni locali mirando spoudoratamente a intascare succose percentuali sugli importi delle contravvenzioni. Basta -speriamo- a questo stato di cose in cui il cittadino automobilista è considerato alla stregua di una mucca da mungere per risanare le finanze dei comuni d'Italia.
Bravo Maroni (se la novità annunciata sarà realizzata per davvero, senza restare uno dei soliti buoni propositi di pura propaganda politica...). Se torneremo a vedere degli amici in chi indossa una divisa, sarà anche merito suo.

2 commenti:

Giovanni ha detto...

Ho pagato qualche mese fa una multa per una vacanza fatta in Sardegna nel 2007. Era il classico tranello. Autovelox piazzato in un posto dove il limite di velocita' era molto basso, multa recapitata a oltre un anno di distanza. Un'organizzazione fatta apposta per evitare i ricorsi. Insomma una truffa.

Ben vengano i provedimenti che penalizzano amministratori e dipendendenti pubblici disonesti, pero', non capisco il perche', degli "appostamenti nascosti". Se voglio perseguire il disonesto, il furbo di turno, devo poterlo fare.

I segnali stradali devono essere ben visibili e chiari; i limiti di velocità adeguati, ma che senso ha dichiarare che ci sara' un controllo al tal chilometro se non quello di aiutare i furbi ad evitare le multe?


Come tanti (te compreso) ho sostentato per anni le finanze pubbliche dello stato con le mie tasse. Molti altri nostri concittadini invece hanno spesso pagato meno del dovuto. O addiritturra prelevato illegittimamente dalla "cassa comune".

Per una volta, se "il pubblico" ricava parte dei suoi introiti prelevando dalle tasche di evasori, disonesti e furbetti, non ci trovo nulla di male.

Anonimo ha detto...

L'appostamento nascosto dei vigili con l'autovelox è contro il buon senso, non tende a prevenire l'infrazione ma solo a punirla a posteriori, mira a fare cassa in modo facile e furbesco. Mettere il cartello che segnala la presenza del controllo elettronico funziona. Ne ho avuto l'esempio pochi giorni fa lungo la statale 47 da Trento in direzione Bassano del Grappa. La fila di auto procedeva ordinatamente a 70 km/h, quando si sa che normalmente su una statale del genere a quattro corsie si marcia almeno a 80-100 all'ora, se non di più. Il perchè era presto spiegato. Ad un certo punto incontro il cartello dell'autovelox con sotto -sullo stesso palo- ben in vista il limite dei 70. Gli automobilisti del posto sapevano dell'autovelox, quelli occasionali lo hanno notato e si sono adeguati; in lontananza già si intravvedeva la pattuglia ai bordi della strada, ben visibile. Risultato: moderavano tutti l'andatura. L'effetto prevenzione è raggiunto e il limite è rispettato. Se il pubblico interesse è quello di moderare la velocità degli automobilisti, ebbene è successo pieno. E nessuno ci ha rimesso un centesimo. Se si incominciasse dappertutto a fare così staremmo tutti molto, ma molto meglio.Nell'esempio fatto da Giovanni nel suo commento, la velocità non è stata rispettata, non era ben indicato il limite e la pattuglia era nascosta. Risultato: zero prevenzione e un sacco di euro di multa. Quale delle due soluzioni è migliore?