lunedì 31 agosto 2009

Miracoli?


In questi ultimi giorni i quotidiani hanno riportato la notizia di un miracolo. A beneficiarne sarebbe stata una donna di Potenza affetta da SLA recatasi in pellegrinaggio a Lourdes. Partita in carrozzina e incapace di camminare, ha riacquistato la capacità di deambulare e ora la si vede camminare e rilasciare interviste in tv.

Di fronte a fatti del genere mi chiedo sempre perchè. Perchè accadono questi miracoli, perchè proprio a certe persone piuttosto che ad altre. Perchè queste grazie divine concesse in modo così difforme e arbitrario? Perchè a qualcuno si e a milioni di altri no? Cos'è che determina lo scattare di questo privilegio? Troppe domande e poche o nessuna risposta, se non quelle che provengono dopo aver pescato a piene mani nelle riserve di certezze derivanti dalla Fede, per chi ce l'ha. Quindi nessuna risposta, perchè le risposte della Fede non sono risposte, ma acclamazioni di postulati, dunque razionalmente indimostrabili, da prendere o lasciare a scatola chiusa.
Farsi delle domande in tema di fede è impresa disperata, fuorviante e inutile. Viene da chiedersi che dio sia questo che dispensa favori a qualcuna delle sue creature, mentre ne lascia miliardi nella sofferenza e nel dolore. Esprime sublime indifferenza verso i mortali questo dio? Ed io che in questo momento sto esprimendo questi dubbi sono un blasfemo?

Comunque la si guardi la vicenda dei miracoli è inestricabile a volerla trattare con gli strumenti della logica e della razionalità. Secondo i dati ufficiali, a Lourdes nel corso degli anni i casi di guarigione inspiegabile sono finora circa 7.000, mentre i miracoli riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa sarebbero poco più di una sessantina. Cosa sono questi numeri di fronte ai milioni di pellegrini che visitano annualmente il santuario francese? E di fronte a tutti gli esseri umani che in qualche modo soffrono? Perchè mi viene da associare il miracolo ad un colpo di fortuna dettato dal caso?
Forse perchè la mia Fede è scarsa o assente. Ma come si fa a credere nel divino soprannaturale senza porsi delle domande?

3 commenti:

Unknown ha detto...

E' impossibile non porsi domande sulla discrezionalità del "Dio che affanna e suscita, che atterra e che consola", per dirla col Manzoni.
Anche io ho una domanda: se i miracoli non fossero soggetti ad alcuna discrezionalità, divina o causale che sia, cioè se bastasse "fare domanda" per ottenerlo, li considereremmo ancora miracoli?
Le domande è giusto e lecito porsele, ma non si può pretendere di trovare risposte.
E' il dogma della Fede.

Giovanni ha detto...

Spero arrivi presto per tutta l'umanità il momento in cui si parlerà di Dio o di Allah come oggi i cristiani parlano di Zeus, Thor, Ra e altri dei dell'antichità: vecchie mitologie che è bello conoscere per capire la nostra storia, ma di nessuna utilità per i problemi di tutti i giorni.

Di fronte alle guarigioni inspiegabili ci si porrà ancora delle domande. Non sempre sarà possibile trovare delle risposte, ma almeno le persone non si illuderanno di averle trovate in una favoletta.

Orsomarsicano ha detto...

Sono un credente, ma le apparizioni e i cosiddetti miracoli mi lasciano molto perplesso. Per una semplice ragione: non sono una novità del Cattolicesimo. Anche nell'antichità esistevano i santuari, e anche nell'antichità erano pieni di ex voto a dimostrare che le guarigioni improvvise e "inspiegabili" avvenivano anche allora. Quindi? Quindi Dio e la Fede sono un'altra cosa. Meglio un'ora di preghiera in un eremo sperduto che mille "gurigioni inspiegabili".
Orso