Di Stephens Frears, con Michelle Pfeiffer (sempre brava e incantevole nonostante gli anni che passano), Kathy Bates (un nome, una garanzia), Rupert Friend (espressivo come una... sogliola).
Voto: 2
Frears probabilmente mirava a ripetere i deliziosi successi in costume di Le relazioni pericolose o l'asciutta contemporaneità di My beautiful laudrette. Ma sono passati molti anni da allora e qualcosa è cambiato, la mano non è più la stessa e il risultato è deludente. Chéri è un brutto film, sostanzialmente inutile e francamente mal realizzato. Colette scriveva con grande successo quasi un secolo fa dell'amour fou tra una cortigiana d'alto bordo (una escort d'antan...?) e un giovanotto slonfio e senza spina dorsale, figlio di un mondo dissoluto e che avvia quell'esperienza più per fare esperienza che altro. Ma le cose deviano verso un innamoramento reciproco non previsto e tutto va a scatafascio. Francamente di una storia di questo tenore non si sentiva granchè bisogno, non foss'altro perchè al giorno d'oggi abbiamo esempi di cronaca che superano la vicenda romanzata con diciottenni disinvolte che chiamano Papi degli ultrasettantenni assatanati. Insomma oggi la realtà supera il romanzo, altro che Colette e il feuilleton....
Il film è penalizzato da una fotografia piatta e noiosa che non rende visivamente ed emozionalmente nulla di quella che era l'atmosfera gaudente della Belle Epoque di inizio '900. Eppure sono bravi gli attori (pardon, le attrici...), belli e degni di nota i costumi, ma il risultato è irritante per quello che poteva essere e non è. Insopportabile la voce narrante fuori campo, e mi piacerebbe sapere se sia presente anche nella versione originale o si tratti di un'invenzione del distributore italiano. Non sarebbe la prima volta.
In questa estate cinematograficamente desolata e deprimente, bisognerà aspettare ancora qualche settimana per vedere qualcosa di buono. Probabilmente (speriamo) qualcosa uscirà già il prossimo week end, in concomitanza con la Mostra del cinema di Venezia, quest'anno un po' in ritardo rispetto al calendario abituale. Chissà perchè.
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