domenica 24 luglio 2011

La Sardegna, che meraviglia!

La Gallura
Avete presente quella pubblicità delle crociere in cui il/la protagonista ha una faccia triste triste e piange calde lacrime alla cassa del supermercato al ricordo della vacanza appena terminata? Beh, a pochi giorni dal ritorno dalla Sardegna, lo stato d'animo è esattamente quello rappresentato dalla pubblicità. Troppo bella la Sardegna, troppo bello stare in vacanza, troppo brutto e deprimente il ritorno alla quotidianità, lavoro in primis.
Questa è la terza volta che vado in Sardegna per le vacanze estive. La prima, una quindicina di anni fa ebbe come base Baia Caddinas a Golfo Aranci. la seconda Arbatax, sulla costa orientale. Da allora ho trovato molto "più costruita" la Sardegna, più caotica, certe zone sono letteralmente irriconoscibili, con case, quartieri e centri abitati e commerciali allora inisistenti. Ma soprattutto, parcheggi a pagamento ovunque in prossimità delle spiagge. Anche le più sperdute calette hanno il loro bravo cartello di divieto di sosta e il relativo parcheggio a pagamento. E con che prezzi! Naturalmente almeno una o due volte al giorno ci sono i raid dei vigili urbani che piazzano decine e decine di multe. Per informazione ed esperienza personale, a Capo Testa, vicino a Santa Teresa, sappiate che l'orario della ronda dei vigili è verso le 5 del pomeriggio, con puntualità svizzera. Decine e decine di multe ogni giorno, sistematicamente. Ho chiesto ad una vigilessa (i vigili maschi sono rarissimi) di spiegarmi il perchè di certe multe ad auto parcheggiate sul ciglio della strada a ridosso della striscia bianca e senza creare intralcio a nessuno, con entrambe le carreggiate libere. La risposta è stata che avevano una ruota fuori dalla striscia e dunque erano in contravvenzione. E multata la prima auto, doveva "per forza" multuarle tutte. No comment.

sabato 23 luglio 2011

Libri. Cento anni vissuti pericolosamente

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
di Jonas Jonasson

Allan Karlsson è un arzillo e poco arrendevole vecchietto che nel giorno del suo centesimo compleanno decide di scappare dalla casa di riposo dove soggiorna in ansiosa attesa che la morte se lo venga a prendere. Scappa perchè la capo infermiera è antipatica e scorbutica, perchè non sopporta i festeggiamenti che sono stati organizzati in suo onore, perchè -in fin dei conti- non è ancora sazio di vivere. Se ne va via in ciabatte, che puzzano di pipì, saltando dalla finestra e indirizzandosi verso la stazione dei bus dove casualmente si imbatte in un tizio dai capelli lunghi, la faccia poco raccomandabile e un giubbotto con la scritta "Never again" sulle spalle. Lui, il vecchietto, non lo sa, ma il tizio è un pericoloso delinquente e la valigia che porta con sè contiene un segreto. Non si sa come, non si sa perchè, ma Allan ruba quella valigia e si imbarca sul primo bus in partenza....

Ecco, la storia del centenario parte da qui, da quella finestra scavalcata in cerca di libertà.

domenica 3 luglio 2011

Libri. Un Montalbano in gran forma



Il gioco degli specchi
di Andrea Camilleri
Bello, appassionante. Una vicenda più complessa ed avvincente del solito. Una trama poliziesca con un Montalbano che deve far ricorso a tutta la sua esperienza ed abilità per venire a capo del caso o addirittura per non restarne vittima. Uno dei migliori romanzi degli ultimi tempi interamente ispirato a Camilleri dalla sua fertile fantasia piuttosto che, come avviene solitamente, da fatti cronaca realmente accaduti. Chissà, forse è proprio da questo particolare che questo episodio di Montalbano trae la sua forza narrativa. 
Il gioco degli specchi del titolo si riferisce a ciò che sembra ma non è o a ciò che si vuole far sembrare per nascondere la verità. Una chiave di lettura che non vale solo per questa avventura del commissario di Camilleri, ma è una regola di vita nella società contemporanea, pubblica e privata, ormai consolidata. E quasi sempre in senso negativo.