La Gallura |
Avete presente quella pubblicità delle crociere in cui il/la protagonista ha una faccia triste triste e piange calde lacrime alla cassa del supermercato al ricordo della vacanza appena terminata? Beh, a pochi giorni dal ritorno dalla Sardegna, lo stato d'animo è esattamente quello rappresentato dalla pubblicità. Troppo bella la Sardegna, troppo bello stare in vacanza, troppo brutto e deprimente il ritorno alla quotidianità, lavoro in primis.
Questa è la terza volta che vado in Sardegna per le vacanze estive. La prima, una quindicina di anni fa ebbe come base Baia Caddinas a Golfo Aranci. la seconda Arbatax, sulla costa orientale. Da allora ho trovato molto "più costruita" la Sardegna, più caotica, certe zone sono letteralmente irriconoscibili, con case, quartieri e centri abitati e commerciali allora inisistenti. Ma soprattutto, parcheggi a pagamento ovunque in prossimità delle spiagge. Anche le più sperdute calette hanno il loro bravo cartello di divieto di sosta e il relativo parcheggio a pagamento. E con che prezzi! Naturalmente almeno una o due volte al giorno ci sono i raid dei vigili urbani che piazzano decine e decine di multe. Per informazione ed esperienza personale, a Capo Testa, vicino a Santa Teresa, sappiate che l'orario della ronda dei vigili è verso le 5 del pomeriggio, con puntualità svizzera. Decine e decine di multe ogni giorno, sistematicamente. Ho chiesto ad una vigilessa (i vigili maschi sono rarissimi) di spiegarmi il perchè di certe multe ad auto parcheggiate sul ciglio della strada a ridosso della striscia bianca e senza creare intralcio a nessuno, con entrambe le carreggiate libere. La risposta è stata che avevano una ruota fuori dalla striscia e dunque erano in contravvenzione. E multata la prima auto, doveva "per forza" multuarle tutte. No comment.
Capo Coda Cavallo |
L'appartamento preso in affitto per le vacanze di quest'anno era a Santa Teresa Gallura, senza la preposizione "di". Da queste parti ci tengono all'esatta declinazione del nome del paese. Geograficamente la Gallura occupa la parte nord est dell'isola, a pochi km dalla strafamosa Costa Smeralda (in direzione est). Nel gergo locale e sui giornali del posto ho imparato che si dice "andare in Costa" senza specificare altro. Basta la parola. Per intenderci, è quella di Porto Cervo, dei super yacht milionari, dei Briatore e dei Vip di ogni ordine e tipo. Indiscutibilmente bella, ma molto, troppo, affollata, troppo caotica. Devo dire oltretutto che l'entroterra non è all'altezza della costa. Ci ho fatto un giro rapido fermandomi a Baia Sardinia. Una spiaggia semplicemente stupenda, al punto da sembrare progettata a tavolino invece che costruita a caso da Madre Natura. Spostandosi ancora un po' verso sud-est si arriva in zona di Olbia-Golfo Aranci, punto cruciale di arrivo in Sardegna per nave e per aereo. Un po' più a sud seguendo il litorale si incontra San Teodoro e in particolare Capo Coda Cavallo. Questo splendido anfiteatro marino è caratterizzato da un susseguirsi di insenature con spiagge sabbiose e scogliere coperte da una rigogliosa macchia mediterranea con specie arboree come il corbezzolo, il ginepro, il lentischio. Le pareti calcaree dell’antistante isola di Tavolara, insieme all’isola di Molara e l'isolotto di Proratora, chiudono a nord la baia di Coda Cavallo formando uno scenario naturale di particolare bellezza. Giuro che quando si arriva in auto e all'improvviso seguendo la strada tortuosa che porta in zona si apre lo scenario della baia ci si sente addosso un'emozione che mette i brividi. Difficile resistere alla voglia di inchiodare i freni e scendere ad ammirare il paesaggio, quasi che potesse sfuggire da un momento all'altro. E una volta scesi dall'auto per arrivare ad una delle varie calette sottostanti la scogliera, altro momento emozionante nell'assaporare i profumi della macchia mediterranea. Indimenticabili. Un profumo simile l'ho sentito solo all'isola d'Elba. Peccato non poterne raccogliere una certa quantità in un contenitore per gratificarsi in altri momenti.
Costa sud-ovest di Santa Teresa |
Santa Teresa è in posizione strategica ottimale, trovandosi di fronte all'arcipelago de La Maddalena, a due passi dalla Costa Smeralda con grande piacere dei "modaioli" e "discotecari", ma anche perchè verso ovest si apre un versante, altrettanto meraviglioso dal punto di vista naturalistico, che passa da Badesi, Valledoria, Castelsardo, Porto Torres e arriva fino a Stintino, sull'estremo lembo nord-ovest della Sardegna. Spiagge di sabbia lunghe e profonde tanto che sembra quasi di essere a Lignano o Chioggia-Sottomarina. Con la differenza che l'acqua del mare è di uno stupendo colore smeraldo invece che marroncino. Ma naturalmente non mancano le calette semi selvagge, nascoste tra rocce a picco sul mare e boschetti di macchia mediterranea. Qui la pace e la tranquillità sono assicurate. Preferibile portarsi una borsa termica o un frigo portatile con bevande e qualche cosa da mettere sotto i denti, perchè non ci sono chioschi dove acquistare bibite o qualcosa da mangiare. Una di queste calette-gioiello, assolutamente da non perdere, ad esempio è quella di Montirussu a una decina di km da Santa Teresa, a cui si accede dopo aver lasciato la macchina in parcheggio, con un percorso a piedi di circa quindici minuti. Neanche tanti a ben vedere, e anche senza dover fare arrampicate impervie tra le rocce (percorso adatto anche ai bambini). In ogni caso ne vale assolutamente la pena, credetemi.
Badesi mare |
Un'altro punto a favore della costa ad ovest di santa Teresa è l'entroterra. A cominciare dalle rocce granitiche (caratteristiche di tutta la Gallura), ma soprattutto per il paesaggio collinare che domina tutta la costa all'altezza di Castelsardo. Vi assicuro che se non fosse per il colore dell'erba bruciata dal sole cocente e spazzata dal vento di maestrale che soffia impetuoso (giallo secco), in certi momenti si ha l'impressione di essere in certe zone prealpine venete o trentine. Naturalmente i colori sono diversi, ma la conformazione del paesaggio è singolarmente simile. Per non parlare del profumo dell'aria. Queste colline dolci e sinuose sono veramente un piacere degli occhi e dei sensi, oltretutto la vista dalla loro sommità è spettacolare con tutto quel mare color turchese che si apre davanti agli occhi. Tutt'altra cosa rispetto alla ben più famosa Costa Smeralda che invece è del tutto diversa e aspra (oltre che densamente popolata).
Nuraghe Majori (Tempio Pausania) |
Tra i punti di forza della Gallura vi è anche quello storico-artistico. Nei pochi giorni di permanenza non sono mancati quelli dedicati ad un tour turistico-culturale. Suggerisco di scegliere le giornate con vento di maestrale che, in quanto proveniente da nord-ovest e di forte intensità, flagella letteralmente la costa rendenola veramente ardua alla balneazione. Quindi niente spiaggia, ma visita ai nuraghi e agli altri numerosi siti archeologici di cui è ricca la Gallura. Non occorre fare tanta strada. Basta spostarsi in zona di Arzachena e Tempio Pausania per trovare splendidi luoghi da visitare.
Tomba del Gigante (Arzachena) |
Il Nuraghe Majori (ottimamente conservato) vicino a Tempio è uno di questi. Ma non solo. Suggerisco una visita anche al Nuraghe Prisgiona che si differenzia dal precedente per avere ben visibili i resti del villaggio circostante. Da non perdere la Tomba del Gigante. Nel prezzo del biglietto (pochi euro, ne vale la pena), è compresa la visita guidata. Il personale è competente e motivato. Persone giovani e fresche di laurea che trasmettono passione ed entusiasmo, cosa non frequente. Vedrete che resterete soddisfatti della visita. Un ottimo modo di impiegare una o due giornate di permanenza e che arricchiscono una regione splendida. Come ho sempre detto, abbiamo la fortuna come italiani di avere a portata di mano perle di rara bellezza sia dal punto di vista naturalistico che culturale. Davvero non vale la pena di fare decine di migliaia di km per andare alla ricerca di luoghi esotici in capo al mondo. Abbiamo già tutto nel cortile di casa nostra.
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