lunedì 31 agosto 2009

Colpevole, colpevolissimo, anzi no


Alberto Stasi, il giallo di Garlasco, la fidanzatina massacrata senza pietà. Il mostro da sbattere in prima pagina era già bello e confezionato per i vari brunovespa della tv. Era lui, l'enigmatico e ambiguo Alberto Stasi. La prova regina? Il suo computer, che lui affermava di aver usato per tutta quella mattina del delitto, anche nel momento dell'aggressione mortale. Non gli avevano creduto, i Carabinieri del Ris avevano confermato che dall'analisi del computer non risultava alcun riscontro alla tesi difensiva. Dramma nel dramma per il giovane Stasi. Anche la famiglia della vittima lo respinge e interrompe tutti i rapporti con lui, il fidanzato-mostro, quando all'inizio invece piangevano insieme la vittima, accomunati nel dolore. Stasi era ufficialmente spacciato e i brunovespa andavano a nozze avendo per le mani il mostro.
Ma adesso la notizia bomba. Fermi tutti, contrordine, non è vero niente. Un pool di super esperti informatici ha accertato il contrario della perizia precedente. Il computer di Stasi ha lavorato alacremente quella mattina, dunque la sua versione difensiva era vera. Alberto era al computer e non poteva contemporaneamente massacrare e uccidere la fidanzata.
Il magistarto inquirente si incazza come una bestia con i Ris che gli avevano fornito la prova regina, il che dimostra che l'aura di infallibilità assegnata d'ufficio alle indagini della polizia scientifica (in senso lato, non faccio distinzione tra Polizia, Carabinieri o ...CSI) merita un forte ridimensionamento.
E intanto Stasi che fa? Beh, essendo passato dal ruolo di colpevole additato al pubblico abominio a vittima di un errore giudiziario, al minimo starà tirando un gran sospiro di sollievo e vede la prospettiva di un ergastolo allontanarsi fortemente. Chi lo ripagherà moralmente e materialmente dall'essere stato considerato un mostro malvagio? Ma di sicuro la figuraccia di approssimazione e inaffidabilità l'hanno fatta i cosiddetti investigatori super esperti e onniscenti. Vatti a fidare...

Nessun commento: