
Senonchè arriva in giornata la smentita da parte delle ferrovie che asserisce che il g
iovane handicappato non è mai stato fatto scendere dal treno e che un controllore è andato a fare il biglietto per lui alla prima fermata utile. Insomma una bufala. Alla versione delle ferrovie viene in soccorso anche la testimonianza di un passeggero che a Radio24 in diretta nel corso della trasmissione La zanzara afferma la stessa cosa: il ragazzo non è stato fatto scendere dal treno. A dare un'ulteriore spallata all'articolo arriva una nota della Polizia che afferma che il disabile ha proseguito il viaggio sullo stesso treno perchè il personale delle ferrovie si è adoperato con buon senso per trovare una soluzione alla mancanza del Biglietto. Cade dunque il castello accusatorio fornito dall'articolo. Insomma una colossale clamorosa bufala. E aggiungerei vergognosa. Perchè non si può pubblicare un pezzo del
genere con il chiaro intento di andare a toccare le corde più scoperte della sensibilità e dell'indignazione dei lettori, facendo passare per mostri di indifferenza e menefreghismo tutti i protagonisti di questa storia, senza prima fare delle verifiche opportune per accertare la veridicità del racconto. Repubblica ha clamorosamente toppato e mi dispiace non poco, essendo io un lettore del giornale fin dai tempi della sua uscita oltre trent'anni fa. Una brutta macchia nella professionalità di Repubblica. Al momento sul sito del giornale non si legge alcuna marcia indietro sulla vicenda. Repubblica si limita a riportare le dichiarazioni delle Ferrovie e della Polizia. Di scuse nei confronti dei lettori e dei presunti protagonisti additati al pubblico ludibrio nemmeno l'ombra.


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