mercoledì 2 dicembre 2009

Inciviltà dilagante

Domenica pomeriggio di un giorno di novembre grigio e piovoso; cinema multisala della cintura urbana affollatissimo. Centinaia e centinaia di persone; auto dappertutto, parcheggiate nei modi più inverosimili e creativi.
Mentre sto a fumare in attesa che incominci il mio film, noto un fuoristrada che parcheggia nello spazio riservato agli invalidi, peraltro adeguatamente segnalato con cartelli e strisce gialle per terra. Penso -ingenuamente- che l'autista si sia sbagliato e che non abbia notato che stava occupando uno spazio riservato. Naturalmente non aveva esposto il permesso al parcheggio. Con un impeto di senso civico mi avvicino ai due che erano appena scesi dall'auto (giovani, sui 35 anni) e -con molta cortesia- faccio loro notare il fatto. Mi aspettavo che, accortisi dell'errore, si scusassero, magari anche ringraziassero e si spostassero. Invece la risposta è stata: chi cazzo sei, che cazzo vuoi, fatti i cazzi tuoi.... Immancabile il sorrisetto di sfida e il dito medio alzato. Insomma chissenefrega degli invalidi, l'importante è parcheggiare il più possibile vicino all'ingresso e che gli altri si fottano. Compreso, anzi soprattutto, l'incauto cittadino che osa far notare l'inosservanza della norma di rispetto civico oltre che del codice della strada.
Chiamare i vigili urbani? Tempo sprecato e soprattutto inutile. Si tratta di un parcheggio aperto al pubblico ma sito in un'area privata. Se chiamati non intervengono. Assurdo in termini di buon senso, ma questa è la risposta ricevuta.
Rivolgersi al gestore del cinema multisala in quanto proprietario del luogo? Fatto, con conseguente promessa di provvedere tempestivamente. Ma, indovinate un po', una volta uscito dal cinema al termine del film, il fuoristrada abusivo era ancora là. Anzi dei 5-6 posti riservati agli invalidi almeno un paio erano occupati abusivamente. Con sommo menefreghismo di tutti.
La riflessione è che gli italiani stanno diventando un popolo di arroganti, pronti all'insulto e a sventolare il dito medio come mezzo di comunicazione. Il fatto che i due meschini protagonisti di questa vicenda fossero dei giovani sulla trentina, rende ancora più preoccupante la cosa. Segno che le fasce più giovani della popolazione sono già infettate dal virus della maleducazione dilagante, della protervia e della mancanza di senso civico? Aggiungo il punto di domanda finale solo per scrupolo di buonismo, nella speranza di sbagliarmi.... In fin dei conti generalizzare è sempre sbagliato, ma tuttavia il fenomeno della maleducazione è ormai una realtà con cui dobbiamo fare i conti quotidianamente. C'è da chiedersi quali siano i modelli di riferimento e i cattivi maestri che hanno portato a tutto ciò...

1 commento:

Giggi ha detto...

E' un disastro, ognuno pensa esclusivamente al proprio orticello.
E credo che il massimo della meschineria si raggiunga proprio nella gestione dell'auto, sia in movimento che parcheggiata. Una maleducazione imperante che si traduce in traccico bloccato da auto in doppia fila con le quattro frecce, gente che arriva a due metri dal culo della tua macchina lampeggiando come un pazzo in autostrada e via dicendo.
che schifo. che palle. che vergogna.