martedì 29 dicembre 2009

Film visti. Brothers

Brothersregia di Jim Sheridan, con con Jake Gyllenhaal, Natalie Portman, Tobey Maguire.


Voto: 4 (su 5)


Gran bel film, ben scritto, ben girato e ben interpretato. Emozionante e coinvolgente, come poche altre volte in questa stagione cinematografica 2009/2010, finora mediamente piuttosto povera di qualità.

Un film di persone, di storie e di drammi su cui aleggia la guerra in Afghanistan, quella non dichiarata formalmente, ma reale e concreta, che miete vittime a tutti i livelli, nel senso di salme rimpatriate e di caduti in battaglia, ma anche di soldati reduci mentalmente segnati e schizzati. Come, appunto, in Brothers. Prigionia e torture non mancano nel film, ma senza eccedere, direi che sono esibite quel che serve, quasi con pudore. Quel che serve per descrivere in maniera eccellente e asciutta, senza indulgenze e compiacimenti verso effettacci sanguinolenti, le situazioni e i drammi che si consumano in quelle latitudini. Formalmente la storia è incentrata sulla vicenda di due fratelli dalle caratteristiche e personalità diametralmente opposte, aizzati nella loro diversità anche dall'ambigua figura paterna che fa di tutto per alimentare i confronti tra i due figli. Uno (Maguire) è il marines patriota tutto d'un pezzo, patria-dio-famiglia, non necessariamente in questo ordine. L'altro è lo sbandato di famiglia, il figlio spostato "venuto male", la pecora nera da emarginare e che sembra fare di tutto per riuscirci molto bene. Il tutto sullo sfondo di un'America bianca e di buoni principi, che gioca con i figli e racconta loro le favole della buonanotte e in cui i rapinatori dopo aver scontato la pena vanno a scusarsi con le loro vittime. L'America perbenista è anche questo.
Come accennato ottimi gli attori, con un Maguire superlativo (Pleasantville, Spider man...), un Gyllenhaal lanciato a diventare un mito (Brokeback Mountain) e una Natalie Portman struggentemente bella e brava (Star Wars, Closer, Darjeeling...). Per inciso, la piccola dolce Natalie ne ha fatta di strada dalla sua prima apparizione con una pianta in mano in Leon di Luc Besson...
Non dirò nulla della trama perchè va gustata con calma e non voglio togliere il piacere di esserne coinvolti a chi lo andrà a vedere. Jim Sheridan, l'irlandese tagliente e capace di suscitare forti emozioni, torna alla grande dopo alcuni anni di oscuramento con film non sempre azzeccati. A mio avviso con Brothers siamo ai livelli di eccellenza di Nel nome del padre, Il mio piede sinistro e anche The Boxer. Un ritorno che non può fare che piacere.

Nessun commento: