giovedì 30 giugno 2011

Libri. Scerbanenco, un giallo di classe

Nessuno è colpevole
di Giorgio Scerbanenco


Fine anni '30, Stati Uniti. Boston, città della costa orientale, "bianca" e "nobile" per eccellenza, secondo i canoni americani. Immaginate il tipico film d'epoca in bianco e nero, dalla luce vivida e le strade perennemente bagnate. Gli uomini vestono completi grigi inappuntabili con i classici pantaloni larghi e corti alla caviglia che lasciano scoperto il calzino e portano il cappello di feltro. Le signore indossano civettuoli cappellini, spesso con la veletta, e quando parlano embra che cinguettino. E' l'America classica, quella che la mia generazione di cinquantenni ha imparato a conoscere fin da ragazzi attraverso i film polizieschi (ma non solo) americani. Wishy and cigarettes, per intenderci.
A dire il vero di liquori e sigarette in questo libro di Scerbanenco se ne vedono pochi, meno di quanto ci si potrebbe aspettare, visto il genere. Ma i canoni del poliziesco ci sono tutti. E sono canoni che privilegiano il ragionamento e la deduzione logica dell'investigatore piuttosto che l'azione o le sparatorie. Il poliziotto di turno è mister Jelling, funzionario mite e timido, ma dotato di grande acume e intelligenza investigativa. Il caso che gli si prospetta è già risolto dall'inizio, in quanto il colpevole si presenta spontaneamente ed è reo confesso. Tutto chiaro, tutto finito? Sentenza già scritta e cappio al collo assicurato? Niente affatto. Jelling non ci vede chiaro, c'è la questione di una ricca assicurazione sulla vita che cambia beneficiario poco prima della morte della vittima. Le indagini faranno luce sulla vicenda dipanando la matassa con taglio riflessivo e induttivo.
Il meccanismo poliziesco è quindi sconvolto o capovolto, non c'è un colpevole da scovare, ma le dinamiche di un omicidio da chiarire e dipanare. Un meccanismo alla rovescia, in virtù del quale il lettore assume un ruolo diverso e partecipato. Da sottolineare il linguaggio quasi ormai dimenticato (è stato scritto a metà del secolo scorso), elegante e mai pesante o volgare. Direi quasi affascinante come la linearità della narrazione che non salta da una situazione all'altra come d'uso nella letteratura dei nostri giorni.
Insomma, una lettura da consigliare e gustare.

1 commento:

Eletta Senso ha detto...

giusto quello che ci vuole: un buon giallo che richiama il limone estivo.mai letto nulla di questo autore, quindi...grazie per l'indicazione