domenica 27 gennaio 2013

Film visti. Lincoln, Spielberg e tanti sbadigli

Lincoln

     
Regia di Steven Spielberg.
Con Daniel Day-Lewis, Sally Field, David Strathairn, Joseph Gordon-Levitt, James Spader.
 
[Voto: 2 su 5]
 
Accidenti che delusione. Prima di entrare in sala, anzi già mentre stavo andando al cinema, mi sono chiesto che cosa avrei dovuto aspettarmi da questo film. Il titolo e quel che avevo letto sul film diceva già tutto: il presidente Lincoln e l'abrogazione della schiavitù in America. "Che cosa avrà escogitato il maestro Spielberg per meritarsi ben 12 nominations all'Oscar 2013"? Ma, fatta questa premessa, rimane la delusione per un non-film da Oscar. Due ore e mezzo di verbosi e francamente poco interessanti discussioni sulla politica americana di metà ottocento, quasi tutta la vicenda girata in interni alla luce di lampade a petrolio, la costruzione di un lincoln-icona-mistica con un contorno di mezze tacche di scarsa personalità politica. Il tutto con tanta tanta enfasi pari almeno alla bravura tecnica cinematografica di Spielberg. Tutto questo giustifica le 12 nominations? Mah...
La sensazione -deludente assai- è di aver visto un documentario sugli ultimi mesi di vita del presidente e sull'iter romanzato dell'approvazione del XIII emendamento, trattative e mercanteggiamenti con l'opposizione compresi. Intendiamoci, un documentario girato in maniera magistrale, tecnica splendida, interpretazione attoriale altrettanto memorabile (Day-Lewis straordinario), ma pur sempre un documentario. Lincoln ne esce come un'icona, un'immaginetta mistica, che per perseguire il suo nobile scopo (far cessare una sanguinosissima guerra civile attraverso l'abolizione della schiavitù) deve gestire e domare una mandria di deputati basettoni boriosi e zoticoni, disponibili al miglior offerente. E per farlo non si ferma di fronte a nulla, praticando principalmente la coercizione morale e un disinvolto uso della verità, a dimostrazione che gli insegnamenti di Machiavelli, "il fine giustifica i mezzi", sono e saranno imprescindibili da qualunque attività politica.

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