mercoledì 21 settembre 2011

Film visti. Una dannata spy story d'annata

Il debito

Regia: John Madden
Cast: Helen Mirren, Ciarán Hinds, Jessica Chastain, Marton Csokas, Sam Worthington, Tom Wilkinson

Voto: 3 su 5

Spie, guerra fredda, cortina di ferro, servizi segreti, mossad, nazismo, olocausto, torture, esperimenti su esseri umani, lager. C'è di tutto in questo film che sembra d'altri tempi, che è d'altri tempi. Non perchè al giorno d'oggi le spie non esistano più o la fissazione di far fuori il maggior numero di esseri umani non graditi sia stata spazzata dalla faccia della terra. Tutt'altro. Ma sono cambiati gli scenari e i nuovi nemici, i cattivi per eccellenza con cui infoltire le trame dei film, sono attualmente i vari gruppi terroristici che insanguinano il pianeta. Insomma, alla fine nulla di nuovo sotto il sole. Mutata mutandis, direbbero i latini.
 

Il film si dipana su due piani narrativi con continui flash back che portano lo spettatore dalla fine degli anni 90 a ritroso fino agli anni 60. Lo scenario è Berlino est, zona sovietica dove si è rifugiato uno degli sterminatori nazisti che esercitava la sua professione di medico -sadico e sanguinario- sulla pelle degli internati ebrei durante la seconda guerra mondiale. Il Mossad, i servizi israeliani, è sulle tracce di tutte quelle belve umane con l'obiettivo di andarli a scovare ovunque si siano rifugiati per sfuggire alla giustizia. Così è anche per una cellula di agenti infiltrati che riescono sì a catturare il sadico nazista, ma poi se lo fanno sfuggire sottovalutando la sua capacità di resistere alla prigionia. Il gruppo dopo aver perso il prigioniero non ci sta a perdere anche la faccia e gli onori che saranno loro riservati al rientro in patria. Così decide di barare e si inventa una storia di copertura. Gli anni e i decenni passano, i protagonisti invecchiano ma il destino è in agguato....
Ben recitato (Helen Mirren è sempre affascinante sia pure alla sua non più giovane età), un po' lento e prolisso nel racconto, doverosamente cupo nei toni e nelle ambientazioni, il film è tuttavia abbastanza riuscito, sebbene piuttosto prevedibile nell'epilogo finale. Ma sempre meglio di tanta robaccia che circola sugli schermi.

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