sabato 17 settembre 2011

Film visti. L'alieno viaggia in treno

Super 8
Regia: J.J. Abrams
Con: Joel
Courtney, Elle Fanning, Kyle Chandler, Riley Griffiths, Gabriel Basso, Ryan Lee
Voto: 3,5 su 5





Dischi volanti, astronavi, mezzi fantascientifici per viaggiare nello spazio? No, questa volta l'alieno viaggia in treno. Ci sono tanti spunti in questo bel film di J.J. Abrams (già autore del serial televisivo Lost...) e prodotto da Steven Spielberg. Cominciamo col dire che è un film su adolescenti che crescono. Il che ci rimanda ad un capolavoro del calibro di Stand by me di Rob Reiner (metà anni '80). In quel film i ragazzi si mettono in viaggio per scoprire qualcosa di misterioso (una persona scomparsa), qui J.J. Abrams ce li mostra alle prese con i tipici problemi adolescenziali, ma accomunati dal sacro fuoco dell'arte cinematografica.

La vicenda si svolge sul finire degli anni '70 in una piccola e tranquilla cittadina americana e vede come protagonisti un gruppo di ragazzini imberbi alle prese con i primi sbandamenti dovuti alla crescita. Ad accomunarli tutti la loro trasparente innocenza e la passione per il cinema e il suo magico mondo fatto di cineprese, trucchi di scena, costumi, attori e registi. Insomma tutto il campionario, ma in versione ridotta, infantile. In un certo senso è anche un film con spunti autobiografici. Il regista era egli stesso un intraprendente ragazzino con il sacro fuoco dell'arte appassionato di cinema insieme al suo amico Steven Spielberg. Su questo quadro si innesta l'elemento misterioso e quasi horrorifico tipico di J.J. Abrams. L'alieno misterioso si manifesta in maniera aggressiva e violenta dopo aver riacquistato la libertà che gli era stata negata dopo un naufragio spaziale. Il pauroso deragliamento di un treno che lo trasportava in una base segreta militare lo libera. L'incidente finisce per caso sulla pellicola dei ragazzi che stavano girando una scena in esterni nelle vicinanze della linea ferroviaria. E qui arrivano chiari i riferimenti all'epopea aliena dell'area 51 che sono ormai un classico del genere fantascientifico. L'insabbiamento della verità da parte dei militari e la copertura col segreto di stato. Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi... recita il proverbio. Infatti l'alieno si libera e comincia a vendicarsi di anni e anni di angherie subite in nome dell'indagine scientifica e della ragion di stato da parte dei militari. Vivisezione, esperimenti medici, interventi chirurgici senza anestesia, amputazioni. Di tutto. E' chiaro che l'alieno ha qualche sassolino nella scarpa da levarsi pur mirando principalmente a tornare a casa rimettendo in sesto la sua astronave danneggiata nel naufragio spaziale. Non vi ricorda il piccolo E.T. di Spielberg (telefono... casa...)? Insomma il film è ricchissimo di spunti e di citazioni che piaceranno ai cinefili oltre ad essere un trionfo del piacere di fare cinema con pochi mezzi e poche risorse (basti pensare alla metafora del "diverso" che, sebbene non conosciuto in quanto alieno, viene comunque trattato con aggressività e violenza dagli umani "normali"). Un elogio del fai-da-te cinematografico e non, sorretto unicamente dalla passione. Se son rose fioriranno...
Spielberg, Abrams e tanti altri talenti naturali insegnano che può succedere. Il sogno americano e dell'opportunità offerta a tutti è anche questo.

Tra i giovani interpreti la piccola e talentuosa Elle Fanning, sorella della più famosa Dakota. Sorellina minore sì, ma già vista e apprezzata in Somewhere di Sofia Coppola.
Del finale, ovviamente, non dico nulla. Un consiglio, però, lo voglio dare. Prima di lasciare la sala aspettate che scorrano tutti i titoli di coda. C'è una piccola e gustosa sorpresa finale... Da non perdere.

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