lunedì 11 aprile 2011

Ufo, la svolta tanto attesa?

Oggi parliamo di Ufo. No, non sono impazzito improvvisamente. Dischi volanti, omini verdi, navigatori delle stelle, marziani... C'è di che sbizzarrirsi, la letteratura in materia è sterminata e spazia (è il caso di dirlo...) dalla fantascienza classica ai testi para-scientifici, dai ciarlatani ai contattisti convinti. Comunque la si pensi sull'argomento la notizia di oggi pubblicata sul sito del Corriere della Sera è di quelle che lasciano pensare: "Nelle carte Fbi nuova luce sugli Ufo. Corpi umanoidi in New Mexico nel 1950 e un avvistamento nello Utah nel 1949".
Si tratterebbe di rapporti ufficiali in cui si ammette senza reticenze l'esistenza di macchine volanti contenenti corpi di umanoidi non terrestri. Rapporti dell'FBI, non dei soliti mitomani cacciatori di Ufo.
Se la notizia fosse vera si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione. Sarebbe la prova che non siamo soli nell'universo e che il contatto c'è già stato in passato. La visione narcisistica ed egocentristica dell'uomo come unico essere intelligente del creato cadrebbe di punto in bianco. Esiste qualcuno là fuori che ci ha fatto visita e forse continua a farlo tuttora. Non è una possibilità terribilmente affascinante?
Certo, se il disco volante fosse atterrato in Central park in diretta tv come classicamente si vede nei film di fantascienza tutto sarebbe stato più eclatante e incontestabile. Ma la realtà non è mai come la si immagina. E in questo caso la realtà sarebbe un incidente di volo di uno o più ufo negli anni 50 sui cui rottami hanno messo le mani gli uomini dell'FBI americano. Tutto messo a tacere per innominabili motivi di sicurezza nazionale e chi s'è visto s'è visto.
Ma, torno a ripetere, se fosse davvero andata così? Niente sarebbe più come prima. E comincerebbero ad assumere una dioversa fisionomia tanti episodi del passato, tanti resoconti di contatti ufologici presi per allucinazioni paranoiche, tante tracce disseminate qua e là nella storia dell'uomo. Un esempio? Facciamo un salto temporale e andiamo a ritroso nel Rinascimento italiano, ad un dipinto di Filippo Lippi con un particolare che a lungo ha fatto discutere sulla sua natura e sulla sua interpretazione.
Il quadro in questione è esposto nel Palazzo Vecchio a Firenze, all'interno della "Sala di Saturno": si tratta de "La Madonna e San Giovannino", una natività attribuita alla scuola di Filippo Lippi, pittore fiorentino del Quindicesimo secolo.
Osservando il quadro nella parte superiore destra, si rileva chiaramente la presenza di un oggetto aereo, color grigio piombo, inclinato sulla sinistra e dotato di una "cupola" o "torretta", apparentemente identificabile come un mezzo volante di forma ovoidale in movimento. L'oggetto "misterioso" è caratterizzato dalla presenza di raggi luminosi (di colore giallo oro) che sembrano dipartire dallo scafo, sino a quasi suggerirne la direzione, vale a dire un volo dal basso verso l'alto. L'oggetto si staglia a poca distanza sulla destra del capo di una figura femminile in preghiera, la Madonna, la cui staticità, unitamente a quella delle figure e del paesaggio sullo sfondo, sono in netto contrasto con il dinamismo dell'oggetto volante. Ma c'è un altro particolare di grande rilievo: la presenza, un po' più in basso sulla destra della Vergine, di una piccola figura, probabilmente un pastore, che osserva l'oggetto, coprendosi gli occhi con la mano destra per vedere meglio. Non solo, anche il suo cane, al passare dell'oggetto, sembra raffigurato dal pittore nell'atto di abbaiare, proprio come è accaduto in moltissimi casi di avvistamenti ufologici attuali.
Un caso unico? No. Quasi ovunque nel mondo vi sono decine e decine di siti archeologici preistorici con raffigurazioni di figure rupestri stilizzate che lasciano pensare proprio a Ufo e astronauti umanoidi con tanto di scafandri e tute spaziali. La materia è sterminata e parlarne ci porterebbe lontano. La clamorosa notizia di oggi è che tutto potrebbe acquistare una nuova luce interpretativa se la notizia di quei rapporti fosse vera. L'ho già detto: nulla sarebbe più come prima. Con implicazioni difficilmente ipotizzabili.

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