martedì 26 ottobre 2010

L'eschimese

Capita a tutti, prima o poi, di pensare a Dio e alla sua esistenza. Chi più chi meno, salvo rare eccezioni, siamo tutti stati educati alla religione e alle sue istituzioni, perchè Dio e la Chiesa sono insiti nella nostra cultura (cristiana, italiana e occidentale). Naturalmente Dio e la Chiesa sono cose diverse e ben distinte, anche se nel sentire comune è difficile che la differenza venga colta in maniera chiara e netta. Che piaccia o no è così, anche se nella maggior parte dei casi l'approccio a Dio e alla Chiesa avviene più per abitudine o tradizione, piuttosto che per vera convinzione o vera fede. D'altronde cos'è la fede? Chi può dirsi realmente fedele o non fedele; credente o non credente? Credo che molto spesso queste etichette siano abbastanza di facciata o formali e molto raramente siano realmente sentite, ponderate, volute e quindi vere. Io per esempio, sono stato educato a credere a Dio e a frequentare la chiesa. Fino a quando non ho cominciato a ragionare con la mia testa e a pormi delle domande. I classici dubbi della crescita e della maturazione, sia fisica che mentale. Ma penso che si tratti di un percorso non solo mio, bensì di molti se non di tutti. Poi ognuno con la sua testa potrà confermare o rafforzare gli insegnamenti ricevuti oppure discostarsene per scelta. Si tratta di una crescita individuale opportuna e necessaria che deve fare i conti anche con le esperienze maturate. Frequentare o non frequentare la chiesa fa evidentemente la differenza, perchè spesso non si sa di cosa si parla in realtà e non si conosce nulla o quasi di cosa significhi vivere dentro l'istituzione ecclesiale (banalmente: la parrocchia), sia dall'interno, come religioso che dall'esterno, come laico.

Ciò detto, torno al punto di partenza. Capita di fermarsi a riflettere su Dio e sulla sua esistenza. Esiste o no un dio? E in che modo si manifesta? Belle domande. Ma senza risposta, se non quelle che possono venire dalla riflessione soggettiva e personale.
Leggete questa storiellina. L'ho sentita in un film (non ricordo più quale), pronunciata da un personaggio di contorno, ma che mi è rimasta impressa.

L'eschimese.
Dio, Gesù, Allah, Maometto o Buddha non esistono. Ne sono sicuro. Ogni volta che ho avuto bisogno di loro li ho invocati con fede, ma nessuno si mai fatto vivo. Sono cristiano e sono stato educato a credere in Dio e Gesù, ma in realtà non esistono. E lo posso dimostrare. Tempo fa mi sono trovato nell'estremo nord dell'Alaska. Il mezzo di trasporto che utilizzavo è andato in panne e si è fermato. Ero bloccato a 40 sotto zero, in mezzo al ghiaccio e nella tormenta, a decine e decine di km dalla città più vicina. Non sapevo che fare, ero spacciato. E allora ho invocato Dio che mi aiutasse e mi salvasse. L'ho pregato di far ripartire il motore, di far cessare la tormenta, di non farmi morire congelato. E invece niente. Non si è fatto vivo. Mi ha lasciato lì, abbandonato nel ghiaccio. Si è dimenticato di me ed ha ignorato le mie preghiere.
Come posso raccontarlo adesso, vivo e vegeto? E' semplice. Al terzo giorno che stavo lì e ormai ero semi congelato e rassegnato a morire, è passato da quelle parti un eschimese con la sua slitta trainata dai cani. Mi ha visto e mi ha salvato portandomi al caldo e dandomi da bere e mangiare. Se sono vivo lo devo a lui, all'eschimese, mica a Dio. Lui neanche s'è fatto vedere.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

E se l'eschimese l'avesse mandato l'Onnipotente?

Giggi ha detto...

l'hai sentito nel film THE TOWN.
Precisamente quando Ben Affleck, non riuscendo a dormire, girovaga per la città e finisce ad una riunione di psicoterapia collettiva.