domenica 27 giugno 2010

Gargano, gioie e dolori.

Eccomi qua. Una settimana passa in fretta se si è in vacanza. Tutt'altra musica se invece si lavora. Ma non dico nulla che già non sappiate....
Il Gargano è una terra strana, tanto incolore e desolata nell'interno, quanto vivace e colorata sulla costa. Era la prima volta per me, finora della Puglia avevo girato in lungo e in largo solo il Salento (che preferisco). Nel Parco naturale del Gargano c'è la famosa Foresta Umbra, che non ho avuto modo di visitare. Peccato. Una settimana è veramente poca cosa se si vuole tentare di conoscere il territorio. Bisogna accontentarsi di qualche escursione nei paesini circostanti per saggiare le specialità culinarie locali. Si passa da una distesa brulla e semi disabitata che si perde a vista d'occhio tutta uguale con pochissime case, arsa e desiderosa di pioggia per passare repentinamente -tra Mattinata, Manfredonia e Vieste- a paesaggi molto molto pittoreschi, di una bellezza struggente, rocciosi a strapiombo sul mare,  con baie piccole e deliziose dalle acque cristalline sullo sfondo di un mare azzurro cupo. Spiaggette di sabbia e sassi da scoprire una ad una, con pazienza. Su tutto e tutti un vento forte e costante che non concede tregua. Zona perfetta l'entroterra foggiano per gli impianti di produzione di energia eolica. Le pale sono disseminate ovunque e già lungo l'autostrada A14 se ne vedono tantissime. Mi sono venuti in mente gli articoli letti tempo fa sul magna magna che è stato scoperto anche dietro questo business eolico.... Comunque le pale e i tralicci sono enormi. Visti da lontano non ci si rende conto delle reali dimensioni, finchè ai piedi di un pilone di sostegno non ho visto passare un trattore. Tutto ad un tratto le reali proporzioni mi sono state chiare. Incredibile.
Dalla spiaggia di Varcaro nelle serate limpide si vedono le luci della costa di tutto l'arco del golfo di Manfredonia, lo sperone d'Italia, fino a Bari. Almeno secondo il bagnino che ho interpellato. Parlare di bagnino introduce l'argomento strutture ricettive. E qui casca l'asino, purtroppo. La mia esperienza è stata decisamente negativa. La Baia del Monaco, così si chiama il villaggio-residence, non era altro che un camping con dei bungalow in muratura. Niente a che vedere con i veri villaggi turistici dotati di zone comuni, ristoranti e bar in diversi punti. Una fresca pineta tra la zona residenziale e la spiaggia, ma poi più nulla. Una piscina sempre inagibile, un mini market che non vendeva neppure frutta e verdura (in estate è come una bestemmia!), non un barbeçue a disposizione per le grigliate all'aperto. Però del villaggio attrezzato mantiene le caratteristiche formali (tessera club a pagamento, supplementi a pagamento per una serie di servizi promessi ma non realmente offerti). Organizzazione approssimativa e arrancante. Un disastro. Pagamento solo in contanti, le carte di credito impossibili da usare a causa del terminale immancabilmente sempre bloccato "dieci minuti fa...". L'unico misero baretto del camping (senza registratore di cassa...)  era addirittura chiuso in occasione delle partite della nazionale. Tutto fermo, tutto bloccato causa partita. Invece di provvedere di uno schermo adeguato e offrire la visione agli appassionati e magari fare un discreto incasso, il bar chiudeva. Ridicoli e dilettanti.
http://www.viaggiareinpuglia.it/prov/FG/it
Nei giri serali alla ricerca delle specialità culinarie, mi sono spostato tra Manfredonia e Mattinata, passando da Monte S.Angelo. Un paesone caotico il primo, un paesetto piccolo e raccolto il secondo. Di tutti il più bello e caratteristico, un vero bijoux, è Monte S.Angelo a 800 metri in collina, quindi al fresco e con ottima aria. In comune tra loro i tanti, troppi, condomini a 6-7 piani della zona circostante il centro storico, assolutamente stridenti con l'ambiente circostante. Un vero obbrorio. Ottima cena a base di pesce a Manfredonia in centro storico (Piazza Papa Giovanni XXIII), scadente e deludente nel secondo (lungo il corso principale, cuore dello struscio serale del paese). Non amo il pesce, quindi non faccio testo, ma per chi era con me che invece ne va ghiotto, le preferenze sono andate decisamente a favore del ristorante di Manfredonia. C'è di buono che i prezzi sono decisamente abbordabili, almeno rispetto a quelli ai quali si è abituati dalle mie parti. Per i "non pescivori" come il sottoscritto, una abbuffata di formaggi e latticini di produzione locale, di primi semplici e caserecci, di dolci secchi da sgranocchiare con un buon vino dolce liquoroso. Garantisco che ci ho dato dentro...


Una piccola nota. I paesi visitati (Manfredonia, Monte S.Angelo, Mattinata) erano letteralmente tappezzati di bandiere tricolori a sostegno dell'Italia nella sua avventura ai mondiali. Mai visto nulla di simile qui in Veneto. Non c'era balcone o uscio di casa che non esponesse la bandiera. Bello e coinvolgente. La sensazione era di trovarsi in un'altra Italia (vero Bossi?), ancora attaccata ad un elemento simbolico ed unificante che riesca a mettere tutti d'accordo.
Peccato che per i colori azzurri sia andata a finire male... Molto male.
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