lunedì 31 dicembre 2012

Rita Levi Montalcini, "nemo propheta in patria"


Con il suo sorriso lieve e lo sguardo intenso se ne è andata una delle donne che - per rigore d'impegno civile e di dedizione alla ricerca e allo studio - rendono grande il nostro paese: Rita Levi Montalcini. Premio Nobel per la medicina, è deceduta ieri 30 dicembre a Roma. Aveva 103 anni.
 
Strano destino quello di Rita levi Montalcini. Grande scienziata, ricercatrice, premio Nobel per la medicina, apprezzata e stimata in tutto il mondo ha trovato proprio in Italia le maggiori resistenze al riconoscimento del suo genio. Perchè era un personaggio scomodo, sebbene semplicemente colpevole di avere delle idee e di non farne mistero, di non appiattirsi sul pensiero dominante del momento. E si sa che nel nostro paese, specie negli ultimi decenni, avere delle idee non agganciate al carrozzone politico di successo comporta automaticamente la ghettizzazione mediatica. Così è successo per la Montalcini, presa di mira dal centro destra perchè, in quanto senatrice a vita per nomina del Presidente della Repubblica Ciampi, esercitava il suo diritto di voto in parlamento. Le cronache riportano le offese e gli sberleffi a lei indirizzati dal fronte politicante di centro destra. Una delle tante vergogne della politica italiana dominante negli ultimi anni. Per quanto illustre, importante e geniale possa essere un personaggio che a livello internazionale porta lustro all'Italia e agli italiani, per certa politica è un nemico da abbattere sempre e comunque. Questa è (anche) l'Italia, purtroppo.

Rita Levi Montalcini era nata a Torino il 22 aprile 1909. Dopo aver studiato medicina all'universita' di Torino, all'età di 20 anni entra nella scuola medica dell'istologo Giuseppe Levi e inizia gli studi sul sistema nervoso che prosegue per tutta la sua vita, salvo alcune brevi interruzioni nel periodo della Seconda guerra mondiale. Si laurea nel 1936. Nel 1938, in quanto ebrea sefardita, fu costretta dalle leggi razziali del regime fascista a emigrare in Belgio con Levi, dove continua le sue ricerche in un laboratorio casalingo.
Nel 1951-1952 scopre il fattore di crescita nervoso noto come Ngf (Nerve Growth Factor), che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per circa 30 anni prosegue le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione, per le quali nel 1986 viene insignita del Premio Nobel per la medicina insieme allo statunitense Stanley Cohen. Nella motivazione del riconoscimento si legge: «La scoperta del Ngf all'inizio degli anni '50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza, i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo». E forse il segreto della lucidità e vitalità fino all'ultimo giorno della sua scopritrice si celava proprio nel Ngf: la scienziata lo assunse tutti i giorni in forma di gocce oculari per problemi alla vista.
Rita Levi Montalcini è scomparsa. Una parte d'Italia piange la grande donna e la grande scenziata, un'altra parte tira un sospiro di sollievo per un personaggio non disponibile all'asservimento in meno. Nemo propheta in patria, dicevano i latini che la sapevano lunga....

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