di Ian McEwan
La mia esperienza con Ian McEwan prima di ora si fermava ad uno splendido romanzo, Espiazione. Poi ho preso in mano questo Solar, penultimo della sua produzione, descritto come il più riuscito. Non condivido affatto (almeno avendo come unico punto di riferimento il citato Espiazione), perchè a dire tutta la verità, mi sono trascinato a forza per le quasi 350 pagine, sperando di arrivare presto alla fine. La storia narrata, anche in questo libro, si dipana nell'arco di parecchi anni e segue il protagonista con puntigliosa meticolosità, descrivendolo nelle sue sfaccettature di genio della fisica meritevole addirittura del Premio Nobel. Ma al di là della facciata ufficiale, l'uomo è tutt'altro che una persona da prendere ad esempio. Il professor Beard è paradossale, tanto grasso quanto antipatico, tanto inetto quanto fortunato, tanto approfittarore quanto codardo. Beard è è una schifezza di uomo quasi simbolico recettore di tutte le debolezze umane che portano a giudicare il prossimo come persona sgradevole da cui stare alla larga. Nell'addentrarsi nella vicenda si è, sì, spinti a prenderne le distanze, a deprecarlo, ad assumerlo come modello negativo, ma senza mai riuscire a spezzare le catene di una narrazione piatta e senza sussulti. Si verificano situazioni impreviste (mah...), colpi di scena (insomma...), ma nessuna di queste viene presentata con un sussulto narrativo che riesca a smuovere il lettore dal torpore della lettura.
Il romanzo si articola in tre fasi distinte della vita del laido professore: nel 2000, durante il fallimento del suo quinto matrimonio; nel 2005, quando scopre quasi sessantenne di essere in procinto di diventare padre per la prima (ed unica) volta; infine nel 2009, quando è sul punto di lanciarsi un'ambigua avventura ecologico-scientifica mirata a salvare il pianeta attraverso l'attuazione di progetto di energia alternativa basato sulla fotosintesi clorofilliana. In realtà il progetto è miseramente copiato da intuizioni di altri studiosi di cui l'insigne luminare si è appropriato indebitamente. Insomma un vero stronzo le cui malefatte non si fermano qui ma arrivano a ben di peggio. Ovviamente non è il caso di approfondire troppo i dettagli. Il finale della vicenda è repentino (si sviluppa in relativamente poche pagine) e non particolarmente sorprendente. Nel complesso anche troppo verboso lo sviluppo della vicenda con frequenti flash back, anche troppo particolareggiati, che finiscono con l'appesantire il tutto.
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