sabato 1 gennaio 2011

2011, un inizio con le peggiori premesse

Il 2011 è cominciato solo da poche ore che già abbiamo un'anticipazione di quello che ci aspetta. Tre i fatti di cronaca: la vicenda della estradizione rifiutata per il pluriomicida Cesare Battisti, la morte in Afghanistan dell'alpino Matteo Miotto, la strage di cristiani ad Alessandria d'Egitto. Un inzio d'anno peggiore di così sarebbe stato difficile immaginare. Ma questa è la dura realtà con cui ci si deve confrontare.



Assassino riconosciuto con sentenza definitiva, Cesare Battisti che negli anni di piombo (la lotta armata di fine anni '70)  ha materialmente ucciso due persone e partecipato all'assassinio di altre due, resterà in Brasile dove deve scontare un residuo di pena (due anni complessivi per un reato minore) e poi sarà libero, nonostante penda su di lui una condanna della giustizia italiana e una richiesta di estradizione del nostro governo. Il merito di questa disonorevole vicenda è tutto del presidente brasiliano uscente Lula e della scarsa considerazione di cui gode l'Italia a livello internazionale. Il rifiuto dell'estradizione è un affronto senza uguali a livello diplomatico e politico che la dice lunga sul peso del nostro paese nei rapporti con gli stati esteri. In pratica Lula se n'è fregato delle esplicite richieste -abbondantemente motivate- giuntegli dall'Italia. Si sarebbe comportato così se si fosse trattato di un altro paese? Purtroppo l'Italia paga l'essere rappresentata all'estero da un personaggio da burla come Berlusconi, che si distingue nel raccontare barzellette e vendere fumo ad ogni occasione, che fuori dai nostri confini è noto come protagonista di scandali e di relazioni con minorenni, ma nulla di più sul piano concreto in termini di autorevolezza politica. Vedasi a conferma i rapporti in tal senso della diplomazia statunitense rivelati nelle settimane scorse da Wikileaks...

Un altro giovane militare italiano è morto in Afghanistan. Il trentacinquesimo della serie da quando è partita l'occupazione manu militari di quel paese. I talebani insorti gli hanno sparato con la chiara intenzione di uccidere, non si è trattato di una sparatoria casuale. Il papà del soldato ucciso ha raccontato di avere appreso la notizia "con brutalità: sono caduto dalla poltrona. Mi ha chiamato un ufficiale, mi pare di ricordare dall'Afghanistan. Mi ha chiesto se ero il padre di Matteo, poi mi ha detto: volevo comunicarle che suo figlio è deceduto". Il rammarico maggiore per la famiglia, ha concluso il padre, "è che gli mancavano due settimane e poi sarebbe tornato a casa: pensavamo che l'avesse sfangata e invece così non è stato". E qualcuno ancora continua a non voler ammettere che in Afghanistan sia in corso una vera e propria guerra...
Proprio poche settimane fa la giovane vittima  -Caporal Maggiore Matteo Miotto -aveva inviato una lettera al quotidiano veneto Il Gazzettino che l'aveva pubblicata sulla verione on line a questo indirizzo: http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=126375&sez=JULIA&ssez=LETTERADAHERAT#
Nel leggerla suona profeticamente agghiacciante.


Capodanno di sangue ad Alessandria d'Egitto, dove un'autobomba esplosa davanti ad una chiesa cristiana alla fine della messa di mezzanotte del 31 dicembre ha fatto 21 morti e 79 feriti. Secondo il ministro dell'Interno egiziano si sarebbe trattato di un attentatore suicida. L'attentato è stato un duro colpo per la folta comunità cristiana d'Egitto e per i copti di Alessandria. Un testimone oculare ha riferito all'agenzia ANSA di un "bagno di sangue", seguito da un via vai di ambulanze tra i corpi martoriati a terra. Immediata la reazione rabbiosa della comunità cristiana che ha assltato una vicina moschea scaricando tutta la rabbia per l'attentato subito.


...E questo è solo un "assaggio" del 2011.
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1 commento:

Giovanni Sonego ha detto...

Se poi penso che nel 2011 praticamente non ci saranno ponti e che le festività cadranno tutte di domenica...