lunedì 15 febbraio 2010

Ostensione di S. Antonio. Fede o business?

Da oggi fino al 20 febbraio presso la Basilica del Santo qui a Padova si assisterà alla pubblica ostensione delle spoglie di S. Antonio. La città è in subbuglio, con la Protezione civile mobilitata in grande stile. Probabilmente parlo da uomo di poca fede, prevenuto e condizionato dai molti dubbi e dalle poche certezze, ma di fronte ad un evento come questo, che fa il paio con quella di Padre Pio, avvenuta credo l'anno scorso, la prima domanda che mi viene spontanea è "perchè"? Da quale esigenza o bisogno o necessità della Fede nasce la decisione di procedere a un'ostensione? Sia S.Antonio che Padre Pio mi pare godano ottima salute dal punto di vista del carisma e del seguito di fedeli, quindi la scelta di mostrare ciò che rimane dei loro corpi terreni non sembrerebbe mossa dalla volontà di far rifiorire tra i fedeli una devozione in declino. Ma allora, perchè? Come non pensare che una ragione  -senz'altro non la principale, ma di certo di grande peso-  possa essere la fortissima spinta economica che ne deriva? Le decine o centinaia di migliaia di fedeli e pellegrini provenienti da tutta Italia e dall'estero (si parla di almeno duecentomila persone nell'arco della settimana) porteranno un flusso di denaro enorme in termini di offerte, di acquisti di souvenir, di prebende, di ristorazioni, di soggiorni e pernottamenti. Sono malevolo e aridamente materialista? Mi pare che siano dati inoppugnabili. Ma dal punto di vista della fede, come la mettiamo? Di un santo, ovvero di una figura mistica per eccellenza, si venerano la vita esemplare, gli insegnamenti, le idee propugnate, la condotta morale e l'osservanza delle regole e dei comandamenti. Ma i resti ossei che c'entrano? Qual è il senso di questa ostensione (ma il termine che mi viene di primo acchito sarebbe "esibizione)? In che modo l'ostensione e dunque la venerazione delle ossa di un santo costituiscono un'espressione o un atto di fede?
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1 commento:

Unknown ha detto...

Solo nella giornata di ieri (17 febbraio) i fedeli entrati in Basilica per rendere omaggio ai resti di S. Antonio sono stati 30.000. E' incredibile questo flusso. E' proprio vero che la Fede è in grado di smuovere le montagne.
Interessante notare come sia stata presente anche una delegazione di fede musulmana con a capo l'imam di Milano che ha dichiarato che la grandezza di S. Antonio supera le divisioni tra religioni.
Stupefacente.