
Il ministro degli interni Maroni, da bravo politico, non si è fatto sfuggire l'occasione per addossare le colpe di tutto alla sinistra, colpevole di avere un atteggiamento troppo morbido verso gli immigrati. L'unica cosa giusta che mi sento di sottoscrivere in pieno è che i reati commessi saranno perseguiti e non saranno lasciati impuniti. C'è da sperare che il ministro si riferisse indistintamente a tutti i reati, anche quelli di chi sfrutta e schiavizza il lavoro altrui. Il dubbio è legittimo, si sa che andare a toccare gli interessi della 'ndrangheta è sempre molto rischioso, anche politicamente. Non mi pare di aver letto una sola parola pronunciata da Maroni sulle condizioni reali ed oggettive in cui vivono gli immigrati e sul fatto che siano sfruttati come schiavi per il lavoro nei campi. La reazione ha sempre all'origine un'azione uguale e contraria. Ma questo pare essere ignorato dai politici di governo. Una riduzione e costrizione in schiavitù modello anni 2000. Perchè il ministro Roberto Maroni pare non avere dubbi: dietro la guerriglia urbana degli immigrati per protestare per il ferimento dei loro connazionali c'è il "lassisimo" delle politiche immigratorie dei precedenti governi di sinistra. Ovvero il solito scaricabarile: autoassoluzione totale invece di ammettere che quanto è successo è comunque la si voglia vedere una vergogna per Rosarno, per la Calabria, per lo Stato italiano, per i politici italiani (di qualunque schieramento), per tutti. Un'autoassoluzione invece di ammettere che lo Stato non è in grado di imporre e garantire il rispetto della legge a cominciare dalla regolarità dei rapporti di lavoro. Lo Stato si è fatto vedere solo con la presenza della polizia per le strade e solo nel momento in cui gli immigrati sono scesi per le strade per disperazione ed esasperazione. Invece di controllare, verificare, regolare il reclutamento dei lavoratori, invece di garantire un giusto contratto di lavoro agli immigrati, invece di impedire abusi e soprusi, invece di impedire lo sfruttamento e la schiavitù. Forse gli immigrati avrebbero ricevuto più attenzione e visibilità se si fossero rivolti al Gabibbo. Uno straccio di telecamera sarebbe arrivata a Rosarno per documentare su Striscia la notizia le condizioni di quei poveretti. Adesso a cose fatte, a situazione compromessa e destabilizzata, adesso che ci sono due immigrati in coma e in pericolo di vita, si combattono gli schiavi e non gli schiavisti.
Questa è la situazione a Rosarno, Italia, paese membro del G8, dell'Onu e cofondatore dell'Unione europea. Un paese che nell' A.D. 2010 si autodefinisce paese leader tra le nazioni del mondo civile e globalizzato.
Nessun commento:
Posta un commento