martedì 22 maggio 2012

Strage di Brindisi. Caccia al mostro

Siamo in piena caccia al mostro di Brindisi. E purtroppo brancolando (quasi) nel buio. E' vero che esisterebbe il filmato dell'attentatore nel momento in cui schiaccia il pulsante del congegno esplosivo, ma è anche vero che gli inquirenti non sembrano avere comunque nulla di concreto in mano. Non solo. Ci sarebbe anche una divergenza di vedute tra i magistrati che seguono l'inchiesta.
Di sicuro è un uomo bianco, di circa 50-55 anni, con giacca scura, pantaloni chiari e scarpe da ginnastica. Sarebbe questo il profilo dell'autore dell'attentato davanti. Come lui appena qualche milione di individui simili tra cui cercare... Nel video, secondo quanto si legge sui giornali, si vedono le fasi precedenti all'attentato: dal momento in cui l'uomo aziona il telecomando a quando si allontana. Dalle quelle immagini offuscate però il volto del killer non sarebbe riconoscibile. Ma chissà perchè e per come, gli inquirenti hanno anche stabilito che non sarebbe straniero.
Insomma il mostro c'è, ha un aspetto e una fisionomia definiti, ma non si sa chi sia. Mi piacerebbe aggiungere "ancora". Infatti quello che più mi spaventa allo stato attuale è la reazione dell'opinione pubblica. Ieri al momento del rilascio delle due persone interrogate in Questura, una folla inferocita ha assalito la volante della polizia con calci e pugni nel tentativo di linciare i presunti colpevoli. Che invece venivano riaccompagnati a casa perchè non accusati di nulla. C'è voglia di farsi giustizia da soli, senza andare troppo per il sottile. Perfino uno come Fiorello è sceso in campo parlando apertamente di pena di morte. E chissà quanti italiani la pensano allo stesso modo.

Il mio timore è duplice. Primo: che come spesso accade in Italia le indagini si arenino senza portare a nulla, rimanendo formalmente aperte per decenni a carico di ignoti. Gli esempi di precedenti del genere in materia sarebbero decine e decine.
Secondo: che venga tirato fuori dal cilindro il mostro, magari solo con prove indiziarie, ma sufficienti per placare la voglia di forca che c'è in Italia oggi. Insomma un nome e una faccia da dare in pasto ai giornali. Ci ricordiamo il famigerato Unabomber, indagato e processato per decenni e poi riconosciuto non colpevole, con tanto di prove adulterate ad arte pur di incastare un colpevole? Per non parlare del delitto Cesaroni con un colpevole condannato 20-30 anni dopo e subito dopo assolto in cassazione per insussistenza di prove credibili. Risultato: due delitti senza colpevoli.
http://www.corriere.it/cronache/12_maggio_22/scambiato-per-assassino-in%20questura-un-incubo_aad3aa9a-a400-11e1-80d8-8b8b2210c662.shtml
Domanda: il nostro sistema di indagini sarà (è) in grado di affrontare presto e bene questo orrendo delitto o finirà tutto nel dimenticatoio o negli inquietanti meandri dei tribunali?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie per il tuo blog che leggo tanto bene anche se io non sono italiana ma tedesca. Ho fatto un link su Twitter die questo articolo. Tanti saluti, kurzundknapp