sabato 5 maggio 2012

Piccola storia ignobile (di provincia)

La provincia è la mia, Padova. Ci sono nato e ci vivo da sempre. La storia è quella di un litigio tra vicini finito a carte bollate in tribunale. I vicini duellanti sono il parroco Don Francesco e la dirimpettaia del campetto dell'oratorio (la signora Silvia, commercialista) dove i bambini giocano a calcio nel pomeriggio. Motivo del contendere, il disturbo arrecato alla vicina dal vociare dei ragazzini.  Il parroco è stato denunciato dalla vicina e condannato in primo grado dal giudice civile a mettere a norma il campetto in cemento del suo oratorio con un fondo d'erba sintetica e pannelli fonoassorbenti: in totale, 45 mila euro di lavori più 15 mila di spese legali. In realtà la denuncia di mancata messa a norma è solo un pretesto procedurale che mira a ben altro obiettivo. La chiusura e la fine dei giochi, non in senso metaforico. Una bella botta: «Se il giudizio d'appello, a giugno, si concluderà come il primo grado non ci resta che chiudere tutto e negare per sempre questo spazio ai giovani», confessa candidamente don Francesco, 46 anni, patavino doc.
Il parroco don Francesco
La signora Silvia ha le finestre praticamente affacciate sul campetto e, nonostante una siepe e la rete di protezione alta tre metri, lamenta di non riuscire più a dormire nè a lavorare («Il rumore che fanno i bambini supera di 19 decibel la soglia consentita mentre per legge potrebbe al massimo sforare di 3...», protesta la donna). Per capirci sul livello di distrurbo che possono arrecare quei 19 decibel fuorilegge, il tubo di scappamento di una moto è all'incirca di 90 decibel. Fate voi.  Insomma, la commercialista dirimpettaia è esasperata e da 8 anni conduce la sua battaglia in completa solitudine. Nel quartiere, infatti, ha tutti contro: a cominciare dagli altri parrocchiani che come lei hanno le case intorno all'oratorio. Loro non si lamentano. Dal 2006 il parroco don Francesco, per venire incontro alle proteste della vicina, ha limitato l'uso del campo a solo tre ore al giorno. Ma non c'è stato niente da fare. La controversia è andata avanti a suon di denunce. Le più svariate e pretestuose. Il parroco è stato denunciato per atti di terrorismo e detenzione di sostanze esplosive. Beh, volete sapere la verità? Si trattava della notte di Capodanno. E le sostanze che la signora denunciava ritenendole pericolosamente esplosive erano i petardi lanciati dai ragazzi.... E' sufficientemente chiaro il quadro della situazione?
Stanti le ingenti spese imposte dalla sentenza il campetto verrà chiuso. La signora dr.ssa Silvia C. avrà vinto la sua personale battaglia contro il parroco. Ma sarà una vittoria di Pirro. Si sarà mai chiesta (non credo...) la signora commercialista che "non può più vivere in casa sua per il chiasso infernale dei bambini" dove andranno a passare i pomeriggi quei ragazzini così insopportabili? Probabilmente per strada o in qualche sala giochi o davanti alla tv a casa loro a rimbambirsi di cartoni animati e play station. Ma la signora in compenso potrà dormire a piacimento (al pomeriggo??. Qualunque cosa, chissenefrega cosa, pur di non lasciare i ragazzini all'aria aperta a divertirsi tirando quattro calci al pallone in patronato.

Cara signora Silvia invece di adoperarci per levare i ragazzini dai pericoli della strada o dal rimbambimento televisivo ce li mandiamo apposta per non sentire i loro disdicevoli schiamazzi per tre ore al pomeriggio e solo se c'è bel tempo. Poi ci lamentiamo se crescono col mito nefando del Grande Fratello.
Bene, brava, complimenti!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Insomma... non sono d'accordo con te. Intanto se per legge non si possono superare i 3 db di rumore, con i 19 misurati siamo ampiamente nel disturbo più palese. Che poi le moto abbiano 90..beh, di questo ce se accorrge, eccome! Quando soprattutto passano quei mastodontici biciclindrici mod. HD che fanno un fracasso della malora.
Poi che le ore di "permesso gioco" siano state ridotte a tre...beh se queste coincidono con le ore di lavoro della commercialista sono un bel disaglio ugualmente! Hai mai provato a fare una telefonata quando tutt'attorno ci sono urli, schiamazzi, grida? Nel lavoro poi non è che puoi dire al cliente "per favore, mi può ripetere..." innumerevoli volte.
Per concludere, se il parroco è stato condannato significa che era contro la legalità. C'è poco da fare. Che poi i ragazzini, non avendo spazi dove passare il tempo con sane divagazioni, possano indirizzarsi verso brutte strade è assolutamnente vero anche questo, questo è però un problema delle istituzioni/amministrazioni non certo della commercialista.

Anonimo ha detto...

mi domando: non hanno figli questa signora e il signore del commento oppure hanno un campo da calcio di proprieta' per cui non hanno bisogno del patronato e' vero che fanno rumore quando giocano ma forse preferiscono il silenzio dei ragazzi che i drogano non disturbando cosi' il lavoro o riposo di queste persone.
red fish