domenica 20 novembre 2011

Film visti. Stai sereno!

Scialla!
Regia: Francesco Bruni
Con: Fabrizio Bentivoglio, Barbora Bobulova, Filippo Scicchitano, Vinicio Marchioni



[Voto: 3,5 su 5]



Il professor Beltrame (Fabrizio Bentivoglio) è un insegnante in disarmo, fancazzista per scelta e per indole. Alternativo e fuori dagli schemi. Ha lasciato l'insegnamento attivo per dedicarsi alle ripetizioni private più agili da gestire e meno impegnative professionalmete.  Arrotionda anche scrivendo "i libri degli altri", ossia biografie su commissione. Veneto (padovano?) trapiantato a Roma da una vita, non ama il calcio, ma gli piace il pallone ovale e tifa per il Cus Padova. E questo già lo rende simpatico... Un certo giorno si fa viva una sua ex, di cui aveva perso il ricordo e le tracce, che gli affida a sorpresa il figlio che lui non sapeva di avere, ma che, guarda il "caso" (?), già conosceva essendo un suo allievo di ripetizioni. Insomma per uno che ha già i suoi problemi esistenziali scoprire all'improvviso l'esistenza di un figlio è un colpo mica da poco...

Questo è il canovaccio su cui si costruisce Scialla! il film di Francesco Bruni premiato all'ultima Mostra del cinema di Venezia con un  premio minore. Un premio meritatissimo, perchè il film è piacevolissimo, ben diretto, ottimamente scritto e ben recitato. Un film deve prima di tutto raccontare una storia e se Scialla! riesce bene in questo compito il merito è senz'altro della sceneggiatura che non è costruita astrattamente a tavolino, ma agganciata alla realtà. Il personaggio di Luca, il figlio un po' guascone e svogliato a scuola, ma vivo e intelligente, è "vero" e potrebbe essere il compagno di classe di uno dei nostri figli in età studentesca. Il tipo è comune e lo si trova ovunque: pantaloni portati bassi a fil di natica con mutanda firmata ben in vista. Camminata a gambe larghe, faccia da schiaffi e sguardo sprezzante. Insomma atteggiamenti da bulletti, ma imberbi. Il linguaggio è alquanto criptico, ma sicuramente per limiti del sottoscritto che non ha dimistichezza con il mondo giovanile adolescenziale contemporaneo. Le mie figlie hanno da tempo superato quell'età e certe terminologie mi sono sconosciute. A cominciare dal titolo che in gergo significherebbe "stai sereno". Sarebbe curioso risalire all'etimologia del termine. A me ricorda "Insciallah", espressione araba (Se Dio vuole) e titolo di un famoso best seller di Oriana Fallaci. Ma dubito che c'entri qualcosa.  Il film è un lungo florilegio di termini in uso tra i ragazzi, mi sfugge se limitato al dialetto romanesco (Luca è romano e il film è ambientato a Roma) o se si tratti di un linguaggio generazionale che va oltre i confini della capitale.
Ma a parte questi particolari di scrittura, il film fila via piacevole e accattivante, per tutta la sua durata. Bentivoglio è sempre il solito gigione, con la sua parlata simil-veneta che sembra voglia sempre prenderti per i fondelli, il giovane attore che fa Luca è credibilissimo e, anzi, sembra preso direttamente da un liceo romano e teletrasportato sul set cinematografico. Da antologia i dialoghi surreali sulla doppia penetrazione e il pompino stereofonico tra il professor Beltrame/Fabrizio Bentivoglio che si guadagna da vivere scrivendo la biografi dell'ex pornostar Tina/Barbara Bobulova. Nessun eccesso, nessuna volgarità, ma dialoghi intelligenti e frizzanti. In una parola: veri.
Come vero e credibile è tutto il film, cosa rara e decisamente apprezzabile, pur trattandosi di una commedia. E solitamente le commedie per il cinema italiano sono tutt'altro che agganciate alla realtà e credibili.
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