sabato 20 novembre 2010

Margherita e il tabaccaio. Un bacio tira l'altro

Ieri giornata interessante. Di baci di vario tipo. Mo' vi spiego.

In pausa pranzo sono andato in uno dei soliti bar dove consumo un pasto veloce, visti i tempi ristretti. Un locale con un sacco di gente e due cameriere che girano come trottole tra i tavoli affollati di gente, spesso nervosa e comunque di fretta. Mi fanno un po' pena sballottate come sono tra un insalata e un panino allo speck. Una di loro si chiama Margherita, la più simpatica delle due. Magrissima, carina, uno scricciolo che ispira tenerezza. Ma anche efficiente, rapida e attenta al cliente. In fin dei conti, col mestiere che faccio (sono un "commerciale"), dovrei avere l'occhio allenato. Non occorre neppure ordinare, sa bene a memoria cosa prendono i clienti abituali e va via spedita. Tuttavia il precedente gestore, noto cafone maleducato e inviso a tutti, trattava Margherita e la sua collega in maniera indegna. Modi bruschi e autoritari, del tutto inutili vista la lena con cui le due ragazze sgambettano senza sosta. Se non ricordo male qualche volta il padrone si è preso le lagnanze di qualche avventore per come venivano trattate le ragazze. Acqua passata, la nuova gestione è tutt'altra cosa. Gente educata e con il sorriso sulle labbra. Con tutti.
Succede che oggi Margherita accompagna un cliente al tavolo davanti al mio, lo fa accomodare, poi gli si avvicina e gli da un bacetto sulla guancia. Ohibò. Osservo divertito la scena e quando mi passa accanto dico a Margherita con una strizzatina d'occhio: Beh, cosa sono questi trattamenti speciali? A lui un bacio e a me solo l'acqua minerale?. Ma no, -risponde Margherita- lui è un mio amico da tanti anni. Un cliente speciale.
Ah, ho capito, -dico io-  favoritismi. Ecco la verità.  Margherita sorride divertita dimostrando di stare al gioco. E poi aggiunge: Però per un cliente come lei, posso anche fare uno strappo alla regola! Si avvicina e da un bacetto sulla guancia anche a me. Accidenti, non me l'aspettavo. Sono diventato rosso come un peperone in un nanosecondo. Per fortuna che la barba ha coperto la reazione imbarazzata. Grande Margherita, hai acquistato un sacco di punti nella scala di gradimento. Oltre che simpatica ed efficiente, anche spiritosa... e in grado di far arrossire un orso come me. Tralascio i risolini divertiti di quelle jene dei miei colleghi... Peccato che Margherita abbia più o meno l'età di mia figlia. Se avessi 30 anni di meno penso che le farei la corte.
Pomeriggio. Finisco di lavorare e faccio un giretto per il centro, visto che il mio ufficio è proprio in zona centralissima; per chi non conosce Padova, a due passi dall'isola pedonale, dal Caffè Pedrocchi, il palazzo del Bo e le Piazze. Una "vasca", come si usa dire. Di venerdi dopo una settimana di lavoro, è particolarmente gradita e rilassante. Guardo un po' di vetrine, adocchio un paio di orologi che mi piacerebbe avere (sono un patito di orologi). Insomma bighellono in pieno relax. Passo in tabaccheria, in vero non la mia solita, ma una qualsiasi che trovo girovagando a caso. Faccio la solita scorta settimanale di sigari, compro un paio di gratta&vinci (non si mai, la fortuna bisogna stimolarla...). Totale 40 euro. Pago con un biglietto da 50 e il tabaccaio mi consegna il resto e il sacchettino con i toscani. Metto tutto in tasca ed esco. Poi mi fermo in un bar delle Piazze per uno spritz. Faccio per pagare e mi trovo in tasca due biglietti da 10 euro. Strano. Faccio un po' di mente locale e ricostruisco che il tabaccaio mi ha dato 10 euro in più di resto. Due biglietti da dieci invece che uno soltanto. Lì per lì me ne compiaccio, una specie di piccolo regalo inaspettato. Ma poi penso che non sarebbe giusto tenerseli. Mi tornano in mente gli anni di quando lavoravo in cassa e a fine giornata anche la differenza di cinque o diecimila lire nella contabilità (era ancora l'epoca delle vecchie lire) dovevano essere ripianate e questo mi dava un fastidio terribile. Il più delle volte degli errori nei resti non ci si accorge e non c'è malafede, salvo quando non si tratta di pagamenti più importanti per i quali il cliente non sia arrivato con i conti già fatti e il denaro già contato. Significa che sa quanto deve pagare e che resto gli spetta. Ma in tutti gli altri casi di pagamenti più banali e frettolosi, non c'è mai o quasi malafede. Epperò chi ci rimette i soldi, alla fine, è il cassiere. In questo caso, il tabaccaio. No, non sarebbe giusto, dal momento che me ne sono accorto. Faccio dietrofront e ritorno in tabaccheria. Entro e dico al titolare che si deve essere sbagliato nel darmi il resto. Questi fa una faccia sorpresa e infastidita. Evidentemente pensa d'istinto che sia io a reclamare qualcosa. Invece gli spiego che l'errore è a suo danno e gli restituisco i 10 euro.
Mi guarda ancora più sorpreso e fondamentalmente incredulo. Mi dice: E' raro trovare persone oneste come lei. Vorrei quasi spiegargli che anni addietro lavoravo in cassa ed ho una certa esperienza in materia. Ma lascio stare.
Mi limito semplicemente a dire che era mio dovere. E allora per riconoscenza il tabaccaio, con un inquietante paio di baffi dall'aspetto infido, mi da un bacio. Ohibò. Stavolta ad essere sorpreso sono io. Ma allora è questa è proprio la giornata dei baci.
Per fortuna che questo era un bacio perugina. Meglio Margherita...!!

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