lunedì 22 novembre 2010

Il rugby "pane e frittata" esiste ancora?

Gira una storiellina sul rugby e i rugbysti. Lo spunto è quello solito: mettere a confronto il mondo del rugby semplice e ruspante con quello del calcio superprofessionistico e modaiolo. Ma in fondo il confronto può valere anche in senso allargato. Va doverosamente premesso che nessuno vuole demonizzare lo sport del calcio, bensì il mondo che gli sta intorno, che con lo sport vero non ha nulla a che fare.

C'è da dire che il rugby di oggi di alto-altissimo livello è sempre più lanciato verso l'olimpo calcistico (olimpo?). I soldi che girano nel rugby sono solo un'infima parte di quelli del calcio e inoltre tutto il movimento di base resta semiprofessionsitico o del tutto dilettantistico. Insomma soldi pochi e pane&frittata tantissimo.... La storiellina fa leva proprio sulla genuinità del pane&frittata e sui valori altrettanto genuini del rugby come sport che avvicina e non divide.
Buona lettura:


Un rugbysta ed un calciatore si trovavano al bar, discutendo dei rispettivi sport....

Il rugbysta ovviamente faceva notare che il suo stipendio era basso, che non aveva Veline o modelle che gli facessero la corte,
che doveva sudare per stare attaccato al proprio compagno, perdendo a volte anche per colpa sua......
ma di tutto ciò non si lamentava....
Il calciatore, dopo un po', chiese al rugbysta "ma allora perchè fai tutto questo,
prendi un sacco di botte, ti fai male spessissimo, i tuoi avversari non vedono l'ora di tirarti giù,
non hai un grosso conto in banca, una bella ragazza al tuo fianco te la devi cercare,
per colpa dei tuoi compagni perdi tu, che magari sei senza colpe.....ma allora sei proprio uno scemo...."
A tali parole, il rugbysta prese per il bavero il calciatore sollevandolo di un metro dal pavimento e lo scaraventò a terra.....
Adesso ti spiego: primo motivo: un intervento come questo è più che regolare....."
poi, porgendogli la mano "il secondo è questo: non disprezzo gli avversari...."
infine, porgendogli una birra"questo è il terzo: il rugby è la guerra con l'armistizio più bello che c'è".


Nessun commento: