mercoledì 10 novembre 2010

Film visti. Last night

LAST NIGHT


Regia di Massy Tadjedin
con Keira Knightley, Eva Mendes, Sam Worthington, Guillaume Canet.

Voto: 2 su 5

Dare un due come voto a questo film è forse fin troppo generoso, perchè per tutta la sua visione l'ho trovato semplicemente irritante. A cominciare dalla confezione patinata, che trasuda ricchezza e successo alquanto stridenti in periodi di crisi planetaria come quelli attuali. E' l'America-bene bianca e debordante di dollari quella che troviamo in questo film della sconosciuta regista di origini iraniane Massy Tadjedin presentato la settimana scorsa al Festival del cinema di Roma. Un'America della middle class che non sembra avere altri problemi esistenziali se non quella di riempirsi il bicchiere ogni cinque minuti e pensare a come passare la notte. E soprattutto con chi.
Tutta la vicenda si svolge nell'arco di circa 24 ore e vede l'intrecciarsi delle vite di una coppia sposata con due "esterni" che in qualche modo entrano in rotta di collisione con loro. Un giro a quattro con Lui (Sam Worthington, belloccio quanto spento) che lavora seriosamente nel campo immobiliare, mentre Lei (Keira Knightley, brava e caruccia) scribacchia di moda come freelance, ma la sua attività ci appare più come un hobby che un vero mestiere. Niente figli, ma molte frequentazioni sociali "giuste". Su tutto e su tutti regna sovrana una noia palpabile. Succede che lui incappa in una collega di una bellezza vistosa (Eva Mendes, uno schianto di muchacha ispanica) che attira la gelosia immotivata della moglie. Ma guai a svegliare il can che dorme.
Accade tutto dopo una scenata di lei per la troppa disinvoltura con cui lui sembra rapportarsi con l'appariscente collega di lavoro. Una gelosia piuttosto gratuita oppure fin troppo previdente, dipende dai punti di vista dello spettatore. Il caso vuole che Lui e la collega debbano assentarsi per lavoro lasciando sola Lei. Ma ecco che improvvisamente salta fuori una vecchia fiamma di Lei che risveglia vecchie passioni mai sopite....  Da qui in poi il film si sdoppia narrando in contemporanea le due vicende (Lui con la collega in trasferta e Lei con il suo ex in città). Un intreccio di sguardi, di passioni e di dialoghi del genere "intelligente e brillante che fa tanto figo", con una sequenza interminabile di approcci più o meno diretti e dichiarati in un tentennamento estenuante e per nulla appassionante. E anche con risvolti francamente ridicoli oltre che improbabili. Mi riferisco per esempio ad un galeotto bagno in piscina di Lui con la collega belloccia, col favore delle ombre fedifraghe della notte. Ma pudicamente vestiti... per non eccedere reciprocamente nelle tentazioni della carne. Comico e sguaiatamente puritano. Perchè è questo il limite maggiore del film: dopo aver portato lo spettatore nel pieno dell'intreccio di potenziali infedeltà e torbidi tradimenti, tutta la matassa si srotola in maniera piatta e priva di interesse. Come leggere un libro noioso che, pagina dopo pagina, non decolla mai. Il film è infarcito di una quantità di situazioni molto cerebrali giocate sul filo del dialogo da sofisticated comedy, ma senza averne il brio e l'interesse, rivelando in realtà di avere poco o nulla dire oltre a manifestare un'esistenza annoiata e agiata tale da togliere stimoli e spinte emozionali che non siano una bottiglia da scolare dopo l'altra. E questa è una caratteristica insopportabile del film, ma anche di un certo cinema patinato americano. Da quando negli Usa il fumo è stato criminalizzato e bandito da tutti i luoghi pubblici in virtù delle crociate salutiste tipicamente americane, l'esercito di sceneggiatori cinematografici si è trovato col problema di cosa far fare in scena agli interpreti tra una dialogo e l'altro. Finchè si tratta di un film d'azione o comunque di una trama movimentata, il problema non si pone, ma se si tratta di altro genere più "dialogato" e statico i protagonisti tengono sistematicamente un bicchiere in mano che riempiono e svuotano in continuazione. Un bere continuo e con grande varietà di gusti: vino bianco, rosso, alcoolici di tutti i tipi, caffè e risciacquature varie. Qualunque cosa pur di avere un bicchiere in mano. Stomachevole e diseducativo. Ma agli occhi dei perbenisti stelle e strisce è evidentemente molto più disdicevole fumare che svuotare a raffica bottiglie di alcoolici...
Dalla padella nella brace. SPQA (Sono Pazzi Questi Americani).
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