martedì 7 settembre 2010

Film visti. Da qualche parte...

SOMEWHERE
Regia di Sofia Coppola, con Stephen Dorff, Elle Fanning.
[Voto: 3.5 su 5]

Somewhere di Sofia Coppola, presentato in questi giorni alla Mostra di Venezia, ci riporta a vedere e parlare di cinema di qualità dopo un'estate quanto mai povera di film apprezzabili. Dico subito che Somewhere è un film estenuante e faticoso per lo spettatore, che necessita di un atto di fiducia verso l'autrice perchè non è affatto di facile approccio. La Coppola ci narra la storia di Johnny Marco, attore giovane e belloccio dall'aspetto stropicciato che va tanto di moda adesso, con qualche grosso problema esistenziale e una vita condotta in modo totalmente disordinato e improvvisato. Se ne va in giro con la sua Ferrari, spesso senza neppure una meta, tra una pasticca el'altra se la gode con amanti occasionali con le quali riesce ad addormentarsi improvvisamente nel pieno di un rapporto di letto, si trascina tra una festa e l'altra senza uno straccio di amico/a che vada oltre la scopata di una notte o anche meno. Si accorge di avere una figlia solo quando gli viene recapitata dalla moglie divorziata, ma non sa nulla di lei. Un estraneo con tutto e con tutti, senza veri affetti, senza interessi. Una vita di merda, se mi passate il francesismo poetico. Sofia Coppola ci mostra il protagonista nella sua abulia con una dilatazione estrema dei tempi delle riprese, inquadrature fisse e lunghissime, dialoghi assenti o quasi. Perfetto per buttarci con angoscia nel mondo di Johnny, fatto di noia e di nulla. Ma ad un certo punto la ex moglie gli affida la figlia Cleo per qualche settimana, avendo voglia di starsene un po' per i fatti suoi, probabilmente a sua volta alle prese con qualche amante di passaggio. Il piccolo e biondo pacco postale di nome Cleo raggiunge dunque il suo papà che è però alle prese con un viaggio in Italia per il lancio del suo ultimo film. Partono forzatamente insieme...
Mi fermo qui, senza aggiungere altro, non perchè ci siano finali a sorpresa o sviluppi particolari da non svelare, ma perchè il prosieguo della storia va comunque gustato in prima persona senza anticipazioni.

Da qualche parte (Somewhere) c'è sicuramente qualcuno che vive la sua quotidianità come Johnny Marco. Anzi non saranno certamente pochi quelli come lui che non hanno preoccupazioni finanziarie, che vivono senza sapere come far passare il tempo, dilettandosi con playstation e lap dance a domicilio, vivendo in albergo dove, per soddisfare qualche bisogno, basta sollevare la cornetta del telefono e parlare con la reception. Anzi, questo stile di vita sono sicuro che sia ricercato e apprezzato. Il Ferrarino e il far niente dalla mattina alla sera fino a stordirsi di noia ha sicuramente stuoli di estimatori in tutto il mondo. E da qualche parte c'è sicuramente anche qualcuno che è cresciuto con genitori che consideravano i figli come degli impicci che ostacolavano progetti e divertimenti. 
Somewhere è un film dolente che non può non scuotere e colpire lo spettatore; Johnny e sua figlia Cloe, quasi scoperta undicenne da suo padre, ricordano neanche tanto alla lontana un precedente film della Coppola, Lost in Translation con Bill Murray, che narra ugualmente di padri e figli ritrovati (e cercati). Anzi per essere precisi figlie, al femminile. Certo Bill Murray è un'altra cosa, un attore di ben altra caratura e lì la vicenda era più strutturata e indagata. Tuttavia Somewhere rimane un film piacevole e interessante che lancia la piccola e brava Elle Fanning, sorella della più famosa e vista Dakota, decisamente la migliore interprete dell'intero cast.
Una curiosità. Johnny parte per l'Italia per il lancio di un suo film. Qui alloggia in una principesca suite in un albergo di Milano, partecipa ad una serata di gala per la consegna di un premio e quasi rischia di andare a cena col sindaco (la Moratti?, ma non viene nominata esplicitamente). Dell'Italia non si vede niente altro se non un poliziotto all'aeroporto che si autoscatta una foto con la famosa star di passaggio e qualche personaggio dello spettacolo durante lo show (la Ventura presentatrice con la Marini ballerina). Nel complesso un' Italia abbastanza penosa e scintilolante di opulenza e lustrini con il politico di turno in agguato per fare passerella. Ma assolutamente niente di più. Che Sofia Coppola ci abbia azzeccato nel cogliere solo questi aspetti dell'Italia? Che sia questo e non altro ciò che traspare all'estero del nostro paese contemporaneo?

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