giovedì 7 gennaio 2010

La Cina è vicina

Libri: Il cinese di Henning Mankell - Marsilio Editori

La Cina è vicina, anche nei libri. Che il colosso asiatico abbia acquistato un ruolo di primaria importanza, sia in campo economico che finanziario oltre a quello storico in campo politico, è un fatto acclarato. E anche la narrativa di largo consumo se ne è accorta. Un esempio di questo interessamente viene da questo notevole e piacevole romanzo, un po' thriller e un po' no, di Henning Mankell. Di Mankell mi sono già occupato parlando di scrittori svedesi insieme al fenomeno Stig Larsson e del suo Millennieum. http://volpe56.blogspot.com/search/label/Henning%20Mankell%3B%20Sjowall%20e%20Wahloo
Mankell  si muove sempre in ambito poliziesco (di gran successo il commissario Kurt Wallander protagonista di molti suoi romanzi), sia pure senza le esasperazioni tipiche del settore e questo è uno dei motivi per i quali lo apprezzo e lo leggo volentieri. Lo spunto è semplice: una strage feroce e assurda sconvolge il piccolo villaggio di Hesjövallen, nel nord della Svezia. Il giudice Birgitta Roslin non crede al gesto di uno squilibrato e, in nome del legame di parentela che la unisce ad alcune delle vittime, decide di occuparsi del caso, sia pure in veste non ufficiale. Da qui il dipanarsi di una vicenda che porta il lettore in altri luoghi e in altre epoche. La Cina per l'appunto, con approfonditi excursus storici molto piacevoli e interessanti nella metà dell'800, ma anche con una finestra sull'America pionieristica di quel periodo. Un respiro amplissimo dunque, che costituisce a mio avviso il pregio maggiore del libro. Manning spazia nel tempo e nei luoghi con grande disinvoltura e padronanza, dalla Svezia alla Cina, dal Nord America all'Inghilterra. Non disdegna analisi storico-politiche sulla Cina di Mao e sui riflessi che quei fenomeni hanno avuto sulla formazione di una cultura europea in materia. Il filo conduttore di natura poliziesca diventa alla fine il pretesto per raccontare una storia che avrà un epilogo in verità piuttosto deludente sotto il profilo del thrilling. Ed è questo il punto debole del libro, perchè con un inizio di grande effetto (l'inspiegabile strage nel paesino svedese) sarebbe stato lecito aspettarsi uno sviluppo all'altezza. Invece il libro "migra" sull'aspetto storico e politico per confezionare l'antefatto che porta alla strage, ma poi  si perde senza concludere l'aspetto poliziesco in maniera adeguata. Resta comunque ul libro interessante che si fa leggere con piacere nonostante le quasi 600 pagine.

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