Il leopardo
di Jo Nesbo
Sono al secondo libro di Jo Nesbo dopo "Il pettirosso".E non vedo l'ora di incominciare il prossimo. Consiglio chi vorrà cimentarsi con questo bravissimo scrittore scandinavo di seguire l'ordine di uscita dei libri, perchè pur essendo autonomi come struttura delle vicende, sono strettamente connessi tra loro per la comprensione del personaggio Harry Hole e la sua evoluzione nel corso degli anni. Sicuramente prima de "Il leopardo" sarà bene leggere "L'uomo di neve" che viene più volte citato per fatti e personaggi. Tuttavia Il leopardo si legge con grande piacere e passione per la scorrevolezza della scrittura e l'intreccio della trama noir.
Harry Hole è un uomo allo sbando. Rotto nell'anima e nel corpo, dopo anni di indagini nella squadra anticrimine della polizia norvegese come commissario investigativo. Dopo la sua ultima indagine ha tirato i remi in barca ed ha fatto perdere le sue tracce. In realtà si trova a Hong Kong dove fa una vita da emarginato tra ippodromi e fumerie di oppio. Non senza abbandonare la bottiglia di whisky che è ormai sua compagna di vita. Ed è qui che lo rintraccia Kaja Solness, una sua collega che ha il compito (ingrato) di riportarlo in Norvegia. C'è bisogno di lui e della sua esperienza di sbirro implacabile. Ci sono delle vittime che aspettano giustizia. Una giustizia che chi dirige attualmente le indagini non sembra essere in grado di garantire anche per la commistione pesante e ingombrantre con la politica e una smodata voglia di carriera. Delitti efferati, morti atroci, intrecci internazionali, retroscena che affondano le proprie radici nel passato porteranno Hole dalla fredda Norvegia a indagare nel bollente Congo (e non solo per caratteristiche climatiche). Harry, pur con questo peso da portarsi sulle spalle, ancorchè complicato dalla malattia di suo padre ormai giunto allo stadio terminale e dal cuore spezzato per la lontananza della vecchia fiamma Rakel, riesce a stringere i denti e a fronteggiare tutte le situazioni. Ma a un caro prezzo che pagherà in prima persona. Harry Hole mi piace, forse perchè somaticamente mi assomiglia un po', grande e grosso com'è; un metro e novantatre di altezza e cento "e passa" chili. Se è vero che il lettore è portato naturalmente ad immedesimarsi in un personaggio del libro che sta leggendo, nel mio caso è proprio lui.
Tutto questo e molto di più è "Il leopardo". Un gran bel libro che non è solo un poliziesco coi fiocchi, è anche un cupo viaggio dentro i personaggi che lo popolano, mai banale, mai scontato. Quasi 800 pagine da cui sarà difficile staccarsi fino alla fine.
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