lunedì 29 agosto 2011

Film visti. Detective Dee... una ciofeca in salsa cinese

Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma
Regia di Tsui Hark con Tony Leung Ka Fai.

[Voto: 1 su 5]

Film cinese in costume, ambientato nel 690 d.C. Cosa ci si deve aspettare da una premessa siffatta? Un bel film con una bella storia, bei costumi, belle ricostruzioni scenografiche, grande dispiego di mezzi e di risorse, centinaia o migliaia di figuranti? No, niente di tutto questo. Questo Detective Dee puzza di ciofeca sin dalle prime scene e dalla voce fuori campo che introduce la vicenda. Per non parlare del ridicolo ambasciatore romano che parla latino (sottotitolato)... Tutto molto raffazzonato, molto approssimativo e molto impreciso. La classica imitazione alla cinese, nè più nè meno come le borse Vuitton o gli occhiali Ray-Ban che si trovano in vendita per strada dagli ambulanti extracomunitari.

Non sono uno storico degno di tal nome, ma sarei pronto a scommettere che nel 690 d.C. non esistevano le navi a tre alberi con trinchetto tanto simili a galeoni spagnoli che invece si vedono nel film, non esisteva l'uso dell'acciaio nelle costruzioni e tanto meno era in uso il sistema metrico decimale per le misurazioni. Tutti elementi che invece ci vengono propinati con leggerezza disarmante (e chissà cos'altro ancora mi è sfuggito nelle due ore di durata del film). Il resto della vicenda è una storiella con risvolti horror-fantasy in stile cappa-e-spada con buoni e saggi contro cattivi e perversi.
Sì, è proprio una ciofeca da cui stare debitamente alla larga. Siete avvisati.

3 commenti:

Maurizio L. ha detto...

Ciao Angelo.

Ti invio alcune precisazioni riguardanti il film “Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma”.

Ferro-acciaio
Nel I secolo a.C., i metallurgi cinesi scoprirono che il ferro e la ghisa potevano essere saldati assieme per formare una lega con contenuto intermedio di carbonio, che era acciaio. Secondo una leggenda, la spada di Liu Bang, il primo imperatore Han, fu creata con questa tecnica. Alcuni testi del tempo menzionano l'armonizzazione del duro e del morbido nel contesto della lavorazione del ferro; la frase potrebbe riferirsi a questo processo. Inoltre, la città antica di Wan (Nanyang) del periodo Han precedente era un grosso centro manifatturiero di ferro e acciaio. Assieme ai loro metodi originali per forgiare l'acciaio, i cinesi hanno anche adottato i metodi di produzione per creare l'acciaio Damasco, un'idea importata dall'India alla Cina nel V secolo d.C.
La tecnologia cinese degli altiforni (o acciaio al crogiolo) e del pudellaggio fu ripresa in Europa nel tardo Medioevo.

Nave a tre alberi
La giunca è un tipo di imbarcazione, bastimento, della Cina e dell'Estremo Oriente, detta così perché uno dei principali legni utilizzati per la costruzione è il giunco. I primi documenti relativi a questo tipo di nave risalgono già al 300 a.C.
La carena è piatta, la prua affilata, mentre la poppa è rigonfia. Lo scafo è diviso in compartimenti. Viene armata con due alberi, uno di maestra e uno di trinchetto, dalla caratteristica velatura steccata.
Alcune unità, soprattutto nell'antichità, erano dotate di tre alberi. Attualmente è utilizzata soprattutto come nave mercantile, mentre anticamente era utilizzata anche dalla pirateria.
Una caratteristica particolare di questo tipo di veliero è il lungo timone spesso necessario per manovrare in tratti particolarmente stretti o negli affollatissimi porti orientali.

Ma non è tutto.
La Carla ha pensato che l’ambasciatore romano fosse un omaggio al romano Sergio Leone per il film “ Il Colosso di Rodi “.

Unknown ha detto...

Sono basito. Grazie a te e a Carla per le informazioni, anche se le navi viste in porto nel film più che grosse giunche sembravano proprio galeoni....

Frank ha detto...

In questa clip si tessono le lodi del film....
http://video.corriere.it/opinioni/film/index.shtml?videoid=55b80f8c-ce5f-11e0-8a66-993e65ed8a4d

Io sono più dalla parte di Angelo.