domenica 15 novembre 2009

Film visti. 2012

2012
regia di Roland Emmerich; con Amanda Peet, John Cusack, Thandie Newton, Danny Glover, Oliver Platt, Woody Harrelson
[voto: 1,5]
Se vi piace il genere fantastico-fantascientifico-fantasioso-esoterico; se vi piacciono gli effetti speciali; se vi piacciono le storie semplici semplici con lieto fine... allora questo è il film che fa per voi. Peccato però che di fantastico ci sia ben poco e che il tema portante "2012-fine-del-mondo" sia solo appena sfiorato dandolo per scontato, senza entrare nel merito della leggenda se non di striscio e molto marginalmente. Peccato che nella prima ora del film non succeda praticamente nulla e che i mirabolanti effetti speciali siano già tutti esibiti nei trailers di presentazione non lasciando nulla da vedere di nuovo o da scoprire nel film stesso. Peccato che la storiella che vorrebbe mantenere in piedi la trama del film sia così esile da risultare inesistente o trasparente.
Qualche considerazione a margine.
Gli Stati Uniti sono considerati come il quartier generale del mondo. Il cervello e il cuore di tutto. Tutto si decide, si discute e si affronta a Washington. Gli altri stati (sono citati esplicitamente quelli del G8) sono comparse o satelliti passivi che contano come il due di coppe. L'Italia in particolare è addirittura scambiata per il Vaticano con un Primo Ministro dedito alla preghiera in Piazza San Pietro invece di stare sul ponte di comando con i Grandi della Terra a decidere le sorti del Mondo e dell'Umanità. Alla Cina è riservato il ruolo di gigantesca fornitrice di manovalanza operativa, con tanto di deportazione della popolazione, sacrificabile senza troppe discussioni per perseguire il bene universale. Tanto si sa che da quelle parti le discussioni non sono bene accette e tollerate, tanto vale approfittarne. Chi invece discute, si pone interrogtivi e ragiona è il cittadino medio americano. Dal più bislacco frikkettone semi eremita e profeta della fine del mondo, al tontolone scrittore svitato e farfallone, ma con un-cuore-grande-così, che non esita a mettere a repentaglio la propria vita per il bene comune. Insomma un polpettone di luoghi comuni da far spavento, con una morale finale a dir poco deprimente: i pochi eletti destinati a salvarsi dalla fine del mondo sono solo i ricchi, i potenti e qualche comune essere umano (preso a campione o per caso fortuito); su tutto e su tutti domina la tecnologia, vera unica religione dei tempi moderni. E una elefantiaca dose di cinica dis-umanità, per il prevedibile lieto fine. Nulla di più.
Un'ultima cosa. Se c'è una cosa sicura e certa nella sua ineluttabilità che accomuna tutti gli uomini e li rende uguali è la morte. A rendere questa certezza meno decifrabile e quindi più sopportabile è l'incertezza del "quando" arriverà il momento. Perchè mai ci si debba lanciare in previsioni sul momento in cui questo evento finale debba verificarsi è davvero un mistero. In fin dei conti il miglior modo di esorcizzare l'idea della morte è pensare che arriverà domani o dopodomani, non certo oggi....

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