Galeotto fu il collier
di Andrea Vitali
Ennesimo capitolo della saga di Bellano. Più brillante e piccante del solito, però. Questa volta l'attenzione di Vitali si concentra sulle belle donne che fanno perdere la testa ai compassati (ma mica tanto) paesani di Bellano. Olghina, Anita, Helga; tutte bellissime donne, maritate e non, su cui tutti farebbero ben più di un pensierino. La più provocante di tutte però è Helga, la "svizzerotta" in vacanza sul lago, disinibita e incline ad incentivare senza freni i rapporti umani con l'altro sesso. E finisce che qualcuno ci lascia le penne, gli viene voglia di piantare tutto e scappare in Svizzera con la bella tettona e fare la bella vita. A complicare le cose (o a facilitarle, dipende...) arrivano una montagna di antiche e preziose monete d'oro che possono cambiare la vita di chiunque e permettere la realizzazione dei lubrici sogni nel cassetto. Ma incombono minacciosi la funerea figura di un agente dell'Ovra fascista in missione quasi segreta (siamo in pieno ventennio), il potere strisciante ma solidissimo di un barone della medicina che esercita la professione nell'ospedale locale e tutta la sua influenza paramassonica per realizzare i suoi progetti personali; e poi l’Os de Mort, di professione «assistente contrario», cuochi dalla purga facile e
contrabbandieri di lago, l’astuto prevosto e l’azzimato avvocato novello Azzeccagarbugli... Immancabili, a
vigilare e indagare, i regi carabinieri guidati dal maresciallo Maccadò. Insomma gli ingredienti ci sono tutti e il risultato è una storia divertente come non mai e resa un pizzico più intrigante dal fascino malizioso dei personaggi femminili.
Da consigliare per una lettura rilassante, ma mai banale, per sorridere bonariamente di vizi e virtù, per ripercorrere un pezzo della nostra storia italica e scoprire (o riscoprire) il gusto di un' Italia che non c'è più, persa nel tempo passato.
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