domenica 4 luglio 2010

La gente mormora...

"Il nuovo fenomeno del thriller svedese. Arriva anche in Italia la giovane autrice considerata l’erede di Stieg Larsson".
Così recita l'ultima di copertina di questo bel libro dell'esordiente Camilla Lackberg che, con il pretesto del filone poliziesco, ci racconta uno spaccato molto realistico della società svedese. Forse è prematuro paragonare Camilla a Stieg Larsson, ma le premesse ci sono tutte.
Innanzitutto prima di parlare più approfonditamente del libro facciamo un passo indietro e pensiamo ad uno dei più diffusi luoghi comuni che riguarda noi italiani e il meridione d'Italia in particolare. "Chissà cosa dice la gente..."; "La gente mormora..."; "In paese tutti sanno tutto di tutti..." e via dicendo. Insomma si tratta di quello stereotipo molto piccolo-borghese e provinciale secondo il quale nulla deve trapelare all'esterno, i panni sporchi vanno lavati in famiglia e se lo si venisse a sapere in giro, scoppierebbe uno scandalo. Pensate a a quante volte ci siamo imbattuti in considerazioni come queste leggendo fatti di cronaca, un libro o guardando un film. Ci sono situazioni drammatiche, tragiche, comiche e grottesche legate alla gente che mormora invece di farsi i fatti propri. Ebbene che sia un luogo comune tipicamente italiano è del tutto da sfatare. Ce lo dimostra Camilla Lackberg con il suo libro, il cui intreccio narrativo (totalmente ambientato in Svezia) è tutto legato al timore di portare allo scoperto i fatti personali. Non dico di più per non levare il piacere a chi lo volesse leggere di districare la matassa del poliziesco svedese, ma la Svezia che ne viene fuori è sì di ghiaccio perchè tutta l'ambientazione si dibatte tra rigide temperature e neve a quintalate, ma anche sorprendentemente curiosa, chiacchierona e impicciona oltre ogni modo. E l'unico modo di contrastare questa morbosa curiosità per i fatti altrui è quello di non far trapelare nulla di quanto succede tra le mura domestiche.
I personaggi del libro sono parecchi e tutti piuttosto ben delineati e caratterizzati, ma quello principale è indiscutibilmente Erika, giovane scrittrice alle prime armi che si trova coinvolta nella morte di una sua vecchia amica d'infanzia. La storia comprende un arco temporale di circa 25 anni, il che contribuisce a dare un certo respiro alla vicenda che non risulta circoscritta e costretta nello spazio esiguo di una indagine della polizia.Sebbene la polizia svedese sia dipinta nel complesso come scalcinata, arrogante e incapace. Anche questo (l'efficienza dei freddi nordeuropei) è un altro mito da sfatare...
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma quanti libri... E cinema niente. E' da un po' che non fai recensioni di film. Chiuso per ferie?

Alessandra