PROMETHEUS
di Ridley Scott.
Con Noomi Rapace, Michael Fassbender, Charlize Theron, Guy Pearce, Idris Elba.
Voto: 3 su 5
Sono andato di corsa e senza prendere altre informazioni (trama, dettagli, cast, trailer) a vedere questo film per almeno due buoni motivi. Primo: è un film di Ridley Scott; secondo: è un film di fantascienza. Bastano e avanzano. Difficile volere di più e di meglio. Ma naturalmente è la solita questione di gusti personali.
Il voto lascia però intuire che il giudizio sul film sia solo parzialmente positivo e vediamo di dire perchè.
La storia è intrigante e attinge spunti antichi nella filosofia più classica: chi siamo, da dove veniamo, perchè siamo qui... Trasposto il tutto in ambiente fiction vediamo una coppia di archeologi rinvenire nell'anno a venire 2089 alcuni dipinti rupestri risalenti a 35000 anni fa che rimandano ad altri analoghi rinvenimenti nei più disparati punti della terra. Significando con questo la presenza di un legame unico tra essi, non potendo le popolazioni di quelle epoche remote essersi scambiate direttamente informazioni tra loro. Quindi la fonte deve essere unica per tutti ed esterna. E gli indizi rinviano ad un sistema planetario distante miliardi di km dalla Terra. Nel futuro quasi prossimo2089 è un attimo allestire un'astronave esplorativa e partire alla ricerca di quella fonte di conoscenza aliena. Ma le domande già si pongono chiaramente: chi sono questi alieni e perchè sono venuti sulla Terra? Che intenzioni avevano, cosa hanno lasciato e perchè se ne sono andati? Ma non solo.
Una volta arrivati sul pianeta di destinazione gli esploratori scoprono che effettivamente esiste una civiltà aliena e che il loro DNA è del tutto identico a quello umano. Quindi fra il genere umano e quello alieno non c'è nessuna differenza, sono nostri fratelli, o meglio, nostri padri. Ma qui sta il punto: ci hanno creato loro? A quale scopo? E perchè, se sono i nostri creatori, ci hanno abbandonato?
La locandina di Alien, 1979 |
I problemi nascono quando gli sceneggiatori devono sviluppare e chiudere la vicenda puntando a creare (come da progetto dichiarato) il prequel di Alien, ovvero l'antefatto da cui prende le mosse il capolavoro che lo stesso Ridley Scott girò nel 1979 con il mostro orribile che attenta testardamente alla vita di Ripley, la sexy comandante in seconda dell'astronave Nostromo (l'affascinate Sigouney Weaver). Ahimè, qui la storia si inviluppa e si contorce, le citazioni e i riferimenti al capostipite del 79 diventano frequenti e pressanti e finiscono con lo snaturare e appesantire la prima ora di proiezione. Ma tutto questo però, se da un lato impoverisce e infiacchisce Prometheus, è solo oro colato per gli appassionati del genere che hanno adorato il primo Alien e senz'altro apprezzeranno i collegamenti con i dettagli anche scenografici e di ambiente con il capostipite. Una specie di gioco della memoria per cinefili appassionati di fantascienza nel ritrovare i particolari e gli agganci con la pellicola di 33 anni fa (accidenti come passa il tempo....!!).
Quindi in conclusione, consentitemi un consiglio. Prima di Prometheus andate a rivedervi l'Alien originale, giusto per rinfrescarvi la memoria. Ma se anche non l'avete visto e non avete intenzione di vederlo va bene lo stesso, anzi forse è meglio così. Una visione "vergine" senza pregiudizi di sorta. Prometheus vi piacerà anche senza i rimandi storici.
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