domenica 12 febbraio 2012

Libri. L' "Uselanda", la "Stopina", il "Biglia" e altre storie...

Una finestra vistalago
di Andrea Vitali


Sì, ancora Andrea Vitali, ancora Bellano e ancora il lago di Como. Difficile farne a meno finchè ci sarà ancora qualche romanzo da leggere e finchè l'autore conserverà la sua felicissima vena.
Questa volta la storia si avvicina nel tempo, trattandosi principalmente di vicende degli anni 60-70 e prende spunto da un'omonimia diffusa, cosa molto frequente specie nei piccoli centri dove è facile trovare diverse persone pur (apparentemente...)  non imparentate tra loro con lo stesso cognome e addirittura con lo stesso nome di battesimo.
A Bellano gli Arrigoni Giuseppe si sprecano ed è fatale che qualche equivoco ci scappi. Tradimenti, figli indesiderati, matrimoni quasi riparatori, politica e amore si intrecciano in un paese che dagli anni venti agli anni settanta ne vede di cambiamenti, ma resta pur sempre un paese sulle rive del lago di Como. Come la stessa Italia che  negli stessi anni attraversa cambiamenti epocali, ma resta pur sempre una nazione con una base culturale popolare e provinciale alle prese con i piccoli grandi problemi di sempre.
Ancora una volta la grande maestria di Andrea Vitali è quella di riuscire ad intrecciare le vicende del paese-Bellano e del paese-Italia con le storie personali dei suoi personaggi. Ed è così, per esempio, che ci parla dell'alluvione in Polesine o della nascita e affermazione fuggevole del vecchio PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria... gli ultra cinquantenni come me forse se lo ricorderanno) da una costola del vecchio PCI (Partito Comunista Italiano), cogliendo lo spunto dalle diatribe personali e dalla voglia di affermazione dell'operaio del locale cotonificio o del medico condotto. Accanto al canovaccio principale Vitali innesta con altrettanta maestria e inventiva tanti personaggi di contorno che sono dei veri e propri camei. Preziose chicche come il Biglia chiamato così per quel suo occhio di vetro, l'Uselanda che fa il mestiere ed sospettata di diffondere il temuto "mal francese", o la Stopina, la vecchietta sempre moribonda che non si decide a mai ad esalare l'ultimo respiro... Piccole storie per raccontare una grande storia, quella dell'Italia che negli anni 50 usciva dalla guerra e si avventurava su un percorso lungo e difficile che porta fino ai giorni nostri. Il libro, ed è questo uno dei pregi maggiori,  finisce quindi per essere anche un pezzo di storia d'Italia osservata da una finestra vistalago...
-

Nessun commento: