di Colin Dexter
Con Colin Dexter si va sul sicuro. Il suo protagonista, l'ispettore di polizia E. Morse, è un uomo riflessivo e colto, flemmatico, umoralmente volubile, appassionato di enigmistica, un fido sergente come collaboratore. Gli manca la pipa, il cappellino a doppia visiera e una lente d'ingrandimento in mano per incarnare alla perfezione il cliché alla Sherlock Holmes. Ci si aspetta che da un momento all'altro pronunci la fatidica frase "Elementare, Watson"! Ah, dimenticavo. L'ispettore Morse ha una passione per le auto italiane. Infatti gira con una Lancia che non cambierebbe per nulla al mondo.
Siamo negli anni 70, nella tranquilla Inghilterra molto borghese e molto conformista, quella dei pub e dei sobborghi verdi, dei buoni studi e delle buone università. Finché l'equilibrio non viene rotto da una brutta storia di omicidio e stupro, non si sa bene in che ordine siano stati perpetrati. La vittima è una bella ragazza dai costumi disinvolti trovata cadavere nel parcheggio di un locale notturno. La polizia brancola letteralmente nel buio... Ci penserà l'abile ispettore Morse a dipanare l'intricata matassa investigativa trovando alla fine il bandolo giusto tra dattilografe, docenti universitari, mogli tradite e procaci biondine. Passando anche tra colpi di scena che più volte sembrerebbero mettere la parola fine alle indagini. Ma non è esattamente così che finirà...
Libro interessante, oltre che per gli amanti del genere noir, anche per gli appassionati di rompicapo enigmistici (Dexter è stato considerato uno dei più abili facitori di cruciverba in Inghilterra, tenendo per anni una rubrica fissa sul Times). Uno dei sospettati comunica cripticamente con un presunto complice in un modo originale e difficile da intuire. Ma non per l'eclettico ispettore Morse...
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