mercoledì 16 febbraio 2011

Libri. Da evitare assolutamente

L'Ipnotista
di Lars Kepler


Lars Kepler, nella presentazione del libro, viene addirittura annunciato come il nuovo Stieg Larsson, ma a mio modesto avviso non ha nemmeno la metà del talento del'inventore della saga di Millennium. Il libro, un bel malloppo di circa 600 pagine, si trascina stancamente vagando qua e là, ora allontanandosi per la tangente ora ritornando al plot principale, lo sterminio di una famiglia intera. L'omicida viene svelato quasi subito e da lì in poi il racconto si imbarca in divagazioni noiose e prolisse, prive di reale interesse. Per non parlare dei personaggi, descritti sommariamente senza dar loro una parvenza di credibilità. L'ipnotista del titolo, Erik Bark, è uno psichiatra che si imbottisce di pillole che prende a manciate, come se fossero noccioline. Pillole per dormire, per star sveglio, per tonificarsi, per restare lucido. Un passato di successo come brilante ipnotista ricercatore che però ad un certo punto va in disgrazia e buonanotte all'ipnosi. La di lui moglie è un tipetto emotivamente instabile che ci mette due minuti a separarsi da lui quando crede di cogliere una telefonata sospetta con possibile tradimento. Lo sbatte fuori di casa su due piedi, dedicandosi nel giro di poche pagine ad un altro uomo segretamente ambito e -attenzione!- in contemporanea con il rapimento del figlioletto emofiliaco. Ridicolo.
E poi una serie di personaggi di contorno tutti poco credibili e inverosimili, dal poliziotto investigatore a una banda di ragazzini terribili che, da piccoli delinquenti, taglieggiano i loro coetanei a colpi di piccole somme e ricariche di cellulari, salvo poi arrivare al tentato omicidio di un poliziotto come se niente fosse. Ridicolo. Per non parlare del finale, scontato e prevedibile, senza l'ombra di sussulti.
Insomma una vera ciofeca. C'è in giro un secondo libro di Lars Kepler sull'onda del successo del primo. Da evitare assolutamente.

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