domenica 11 marzo 2012

Libri. Ma quanto crediamo di conoscere i nostri figli?

L'orologiaio di Everton
di Georges Simenon


Ancora un libro di Simenon appartenente al suo periodo "americano". Siamo negli anni '50 e un tranquillo orologiaio della cittadina di Everton si trova a fare i conti con una realtà che non immaginava di dover affrontare. Suo figlio è scomparso. Si è allontanato da casa portandosi via il furgone di lavoro. Non è solo. Con lui anche la sua ragazza. Entrambi sono poco più che ragazzi non ancora maggiorenni. Entrambi hanno tirato a dadi con il proprio destino mettendo in gioco la propria vita ed entrambi hanno perso. Ma ha perso anche il padre e con lui la famiglia della ragazza. Per tutti loro l'esistenza non sarà più la stessa perchè quella fuga improvvisa, preordinata e tenuta a lungo segreta ha portato a conseguenze devastanti. Per tutti e per sempre.
Una storia di solitudine, di amara constatazione di quanto poco si conosca dei propri figli sebbene ci siano cresciuti accanto e sotto i nostri occhi, giorno dopo giorno. Una storia cruda, che fa riflettere sul rapporto padri-figli, ma anche all'interno della famiglia stessa nel rapporto di coppia, prima ancora di quello genitoriale.
Forse non sarà il miglior Simenon, ma L'orologiaio di Everton non è certo un libro che non lascia tracce.

Nessun commento:

Posta un commento

Per favore, chi intende lasciare i propri commenti sul blog è pregato di farlo evitando l'anonimato. Se non si tratta di utenti registrati o con un account definito è sempre possibile aggiungere semplicemente il proprio nome o nickname in calce al testo del commento stesso. Grazie.