venerdì 16 marzo 2012

In moto. Bergamo alta, un gioiello da visitare

Si torna in sella, è tempo di tornare a viaggiare in moto. Per la verità la sosta invernale non è stata totale e qualche giro nonostante il freddo l'ho anche fatto, ma con l'aria di primavera alle porte che si respira in questo periodo è difficile lasciare la fida Caponord in garage. L'occasione nasce da qualche giorno di ferie del 2011 ancora da consumare e dunque si parte. La meta è scelta in pianura, la montagna è ancora prematura e le strade in quota potrebbero non essere del tutto pulite e praticabili.

Decido di puntare su una città che da lungo tempo meditavo di visitare. Bergamo alta. Mi attira per questa sua caratteristica piuttosto insolita di una netta divisione tra la parte vecchia in collina e quella più nuova in pianura. Inoltre c'è un filo conduttore che la accomuna a Padova, la mia città. Bergamo è tuttora una delle cinque città italiane, assieme a Padova, Ferrara, Lucca e Grosseto, il cui centro storico è rimasto completamente circondato dalle mura che, a loro volta, hanno mantenuto pressoché intatto il loro aspetto originario nel corso dei secoli. Inoltre è stata per secoli sotto la sfera di influenza (anzi, di più: parte integrante del territorio) della Repubblica di Venezia. Un doppio legame con la mia terra.

Il tragitto è tutto autostradale e dunque noioso almeno quanto trafficato. E' un giorno feriale lavorativo: un fiume ininterrotto di tir e di auto. Tra andata e ritorno siamo a quota 400 km senza una curva o un saliscendi che possa variare la guida. Ma per inaugurare la bella stagione può andare bene così. Per la prossima uscita cercherò qualcosa di meglio come trasferimento alla meta.

Bergamo alta non tradisce le attese. La cittadella è arroccata in cima al colle e domina tutta la pianura circostante. Il traffico è quasi assente (merito della ZTL) e la città mette a disposizione un servizio di funicolare per salire al piano nobile. Originale, quanto meno. Una volta su si respira un'atmosfera molto bella e intima. La sensazione è quasi di trovarsi in un bozzolo temporale, se non fosse per le molteplici botteghe che offrono di tutto ai turisti. Ho notato con piacere un'altissima percentuale di pasticcerie, trattorie, caffetterie e tavole calde. Si direbbe che la Città alta (così viene chiamata) sia una enclave mangereccia per golosi. Ma non mancano notevoli punti di interesse storici e artistici. Il cuore della cittadella è senz'altro Piazza Vecchia, con la fontana Contarini, il Palazzo della Ragione, la Torre civica (detta il Campanone), che ancora oggi alle ore 22 suona i 100 colpi - quelli che in passato annunciavano la chiusura notturna dei portoni delle mura venete - e altri palazzi che la circondano su tutti i lati.
Piazza Vecchia (Bergamo alta)
Alla fine ho scelto di pranzare con i prodotti tipici locali. Un posticino mi ha "acchiappato" al volo: polenta di ogni tipo e presentata con una varietà incredibile di scelte. Il menù offriva almeno una trentina di combinazioni. Di base si può ordinare la classica polenta gialla oppure optare per la taragna. La polenta taragna, tipica della Valtellina, delle valli bresciane e bergamasche, viene preparata con farine miste di mais e di grano saraceno, alle quali, a cottura ultimata, si amalgamano sciogliendoli una buona quantità di burro e formaggi semigrassi, come Branzi, Casera o Fontina (a seconda delle zone). Ho scelto un tris con tre condimenti diversi: ragù di carne chianina, di cinghiale, alla boscaiola (misto funghi). Una delizia, ma nel complesso la combinazione più convincente è la prima. Una curiosità. La parola taragna deriva dal sostantivo “tarai” o “tarel”, che altro non era che un lungo bastone col quale si usava mescolare la polenta dentro al paiolo posizionato sul fuoco; da qui anche il verbo tarare, cioè mescolare. Caffè e sigaro per completare la degustazione. Tutto ad un tavolino all'aperto nella deliziosa Piazza Vecchia. In fin dei conti un pasto "povero", tradizionale, ma appetitoso e appagante. Cosa volere di più?
Rientro con il solito serpentone di traffico. La prossima volta si torna alle soliti abitudini di stare alla larga dalle autostrade il più possibile.
Salite e tornanti dolomitici.... come mi mancate!
La Città alta avvolta nella nebbia

1 commento:

anna ha detto...

Ciao!!

Da qualche mese è possibile visitare Bergamo con smartphone e tablet grazie all'app SmarTrippin Bergamo!!